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Via Saragat, Corona: vicenda come la vendita della fontana di Trevi di Totò

Via Saragat, Corona: vicenda come la vendita della fontana di Trevi di Totò

2 Dicembre 2021 | by Enzo Colarusso
Via Saragat, Corona: vicenda come la vendita della fontana di Trevi di Totò
Politica
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Su via Saragat interviene AltraBenevento è Possibile.

“In piena campagna elettorale Clemente Mastella aveva annunciato alle 144 famiglie assegnatarie degli alloggi di via Saragat che il 30 ottobre avrebbero firmato l’atto notarile per la piena e legittima proprietà degli appartamenti. La notizia fu assunta con gioia dagli elettori interessanti anche se tutti sanno che il Comune di Benevento non è proprietario degli alloggi e non ha alcun ruolo connesso con la promessa cessione. Mastella, però ha precisato che il suo era solo un autorevole ma decisivo intervento politico-elettorale perché l’atto di cessione sarebbe stato firmato, grazie alle sue insistenze, dal suo amico di partito David Lebro, presidente di ACER, ex IACP, il quale il 28 settembre aveva già firmato una transazione con l’avvocato Tiziana Genito, rappresentante degli assegnatari. Il movimento politico Altra Benevento ha più volte evidenziato che quella transazione era molto lacunosa perché non precisava che il collaudo finale tecnico amministrativo non è mai stato redatto, mancano i certificati di agibilità e si prevedevano costosi lavori di adeguamento a carico degli assegnatari. Hanno risposto stizzite l’assessore all’Urbanistica, Maria Grazia Chiusolo, detta Molly, che ha assicurato la correttezza dell’atto di transazione e i meriti del sindaco Mastella, e l’avvocato Tiziana Genito che addirittura ha adombrato generiche minacce di querela. Nonostante le rassicurazioni di Chiusolo e Genito gli atti di cessione degli alloggi non sono stati firmati e solo attraverso frasi smozzicate dettate alla stampa (problemi catastali, impegni dei notai, ecc) l’amministrazione Mastella, tanto loquace in campagna elettorale sull’argomento, ha tentato giustificare il ritardo.

Ieri invece, si è scoperto che i Revisori dei Conti di Acer il 6 novembre avevano chiesto al presidente Lebro di non firmare gli atti di cessione perché bisognava verificare il contenuto e la legittimità della transazione sottoscritta con l’avvocato Genito di cui avevano avuto notizia solo a mezzo stampa. Insomma, Lebro e Mastella avevano promesso la cessione degli alloggi ma i Revisori dei Conti di Acer che devono essere coinvolti obbligatoriamente, non ne sapevano nulla. Ieri si è appreso che gli stessi Revisori il 26 novembre hanno espresso un parere stroncatorio sull’atto di transazione sbandierato come grande risultato da Mastella. Ricordano che “Tra il 1994 e il 1996 si addiveniva alla stipula dei contratti di assegnazione ‘definitivi’ con i quali si disponeva che il trasferimento di proprietà degli alloggi potesse avvenire solo dopo il collaudo tecnico-amministrativo dei lavori…” ma l’atto non è stato mai redatto dalla apposita commissione a causa di inadempienze da parte dello IACP soprattutto di carattere tecnico “per opere non eseguite o eseguite male”. I Revisori dei Conti di Acer chiariscono che il presidente non può firmare l’atto di cessione perché rimane la competenza dello ex IACP “che sebbene in liquidazione conserva la sua legittimità giuridica”. Quindi, Mastella e Lebro hanno promesso di cedere la proprietà degli appartamenti che non hanno, come Totò e Nino Taranto quando volevano vendere la Fontana Di Trevi a “Deciocavallo” D’Alessio. Questo clamoroso documento è stato reso noto ieri dai consiglieri di opposizione ma l’assessore all’Urbanistica, Molly Chiusolo si è limitata a rispondere con un vero delirio: ricorda che Mastella è magnifico ed ha vinto le elezioni, che l’amministrazione sta lavorando per risolvere il problema (sic), che gli altri sono invidiosi, ma non commenta in alcun modo le dichiarazioni dei Revisori dei Conti di Acer. E’ evidente che ora si deve ricominciare da capo per studiare come risolvere il problema di quegli alloggi ma bisogna innanzitutto verificare come stanno le cose realmente, attraverso l’esame dei documenti. Siamo nel terzo millennio, è finito il tempo in cui i sudditi ignoranti venivano abbindolati dal signorotto, adesso i cittadini elettori dovrebbero pretendere quantomeno di vedere i documenti che li riguardano invece che limitarsi a tifare per la maggioranza o l’opposizione.

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