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Corona a Feola: i documenti chiesti dalle ispettrici sono atti pubblici, nessun segreto violato

Corona a Feola: i documenti chiesti dalle ispettrici sono atti pubblici, nessun segreto violato

11 Febbraio 2022 | by Enzo Colarusso
Corona a Feola: i documenti chiesti dalle ispettrici sono atti pubblici, nessun segreto violato
Politica
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Gabriele Corona, sempre lui. Che sia la mensa, che sia l’acqua, che siano le innumerevoli contestazioni mosse agli inquilini di Palazzo Mosti e non soltanto la sua condotta non cambia e può piacere o meno anche la sequela di querele e di procedimenti disciplinari, sino ad ora, si sono risolti in un buco nell’acqua da parte di chi glieli ha intentati. Che le relazioni tra il leader di Altrabenevento e Mastella siano “conflittuali” è cosa ben nota. Corona attacca, vedi la macchina di servizio del sindaco che lui sostiene sia stata utilizzata a fini personali a carico della collettività, Mastella risponde, a volte direttamente, a volte per interposta persona. “Vandalismo moralistico”, l’accusa con la quale ha promesso l’ennesima querela per via delle faccende legate al soggiorno romano del Primo Cittadino. Ora Corona deve difendersi anche dal segretario generale Feola, di recente a Benevento, che ha presentato  un esposto alla Procura della Repubblica, su impulso del sindaco ritiene Corona, per la diffusione di documenti, vale a dire la richiesta di accesso agli atti che le due superispettrici della Ragioneria Generale dello Stato Cirillo e Vitaliano hanno rivolto al Comune di Benevento. “Il documento, scrive Corona, non contiene affatto notizie riservate o coperte da segreto perchè  si tratta di atti PUBBLICI, come i bilanci o le attività di riscossione dei crediti. Non si capisce, quindi, cosa ha dato tanto fastidio al sindaco e al segretario al punto da presentare un esposto di denuncia alla magistratura. Il segretario generale del Comune di Benevento, Ente Pubblico, invece di dedicarsi alla caccia alla streghe per tentare di capire chi tra i 37 soggetti che conoscevano la richiesta delle due ispettrici ha passato il documento ad AltraBenevento, potrebbe fornire alla Procura della Repubblica ben altre delicate notizie.  Ad esempio, potrebbe consegnare i documenti relativi all’uso dell’auto del Comune. Potrebbe spiegare come mai per andare a pranzo in una nota località turistica l’auto di rappresentanza ha percorso il doppio dei chilometri necessari per antata e ritorno. Oppure il segretario potrebbe presentare alla Procura della Repubblica le copie delle multe per eccesso di velocità e i ricorsi firmati dal sindaco, anche per quella ricevuta sull’autostrada Napoli-Roma, quando l’auto viaggiava a 175 km/ora. Pure in quel caso Mastella ha chiesto la cancellazione della sanzione perché il poliziotto di scorta, considerato che c’erano rallentamenti pericolosi (sull’autostrada a tre corsie) per la tutela del sindaco, aveva chiesto all’autista di superare di bel 40 chilometri il limite di velocità di 130 Km/ora. Dove andava quel giorno il sindaco così di fretta?

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