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Sinistra Italiana: si elettrifica la rete ferroviaria ma i treni previsti restano quelli di una provincia da Terzo mondo

Sinistra Italiana: si elettrifica la rete ferroviaria ma i treni previsti restano quelli di una provincia da Terzo mondo

16 Marzo 2022 | by Redazione Av
Sinistra Italiana: si elettrifica la rete ferroviaria ma i treni previsti restano quelli di una provincia da Terzo mondo
Politica
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Lo stato di avanzamento dei lavori di elettrificazione della tratta ferroviaria “Salerno-Avellino-Benevento” sta scontando notevoli ritardi rispetto alla tabella di marcia prevista ed è realistico, anche da parte degli esperti, prevederne la consegna non prima del 2026.
Nonostante questo è stato firmato dalla Regione Campania e dalla Rete Ferroviaria Italiana, la società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane che si occupa della gestione dell’infrastruttura ferroviaria nel nostro Paese, un Accordo di Programma che contiene, tra l’altro, la previsione di un Piano di esercizio che conferma l’attuale insufficiente e disagevole movimento logistico che per la nostra provincia prevede giornalmente una sola corsa per Napoli, appena quattro in direzione di Benevento mentre per Salerno occorre recarsi a Montoro .
Altro che metropolitana regionale, siamo alle corse di un Paese da Terzo Mondo.
L’aspetto sconcertante e surreale di questa vicenda è che si realizza un Piano per il movimento treni identico a quello a scartamento ridotto, oggi in vigore, anche dopo aver avviato un’opera infrastrutturale di elettrificazione che solo fino a oggi è costata ben 231 milioni di euro. Una decisione che contraddice clamorosamente la scelta strategica di potenziare la linea ferroviaria.
Questa volontà politica, perché di questo si tratta, non di compatibilità tecniche, non solo conferma la nostra città capoluogo come una delle poche in Italia a non avere un reale collegamento ferroviario, e quindi l’isolamento di un’intera provincia, ma toglie ogni concreta opportunità ai nostri territori di collegarsi con l’Alta capacità che collegherà Napoli e Bari facendo svolgere ad essi solo una funzione di passaggio, senza pensare che sarebbe risolutivo un collegamento diretto tra la nuova stazione “Hirpinia” e quella della città di Avellino, semmai quest’ultima assumesse la dignità che le spetterebbe.
D’altronde a cosa servirebbe la recente regionalizzazione dell’Azienda Trasporti delle autolinee irpine – AIR senza un serio discorso di integrazione logistica ? A rassegnarci a un destino del solo trasporto su gomma ?
Occorre rifiutare con fermezza tale decisione per cui chiediamo che vi sia un intervento autorevole del Presidente della Provincia, una prese di posizione senza ambiguità dei consiglieri regionali, un pronunciamento immediato dei Sindaci della comunità dell’Area Vasta e una mobilitazione delle società civile, nonchè delle forze politiche, sindacali e associative, insieme alle popolazioni interessate.
Sinistra Italiana porterà quanto prima questa vicenda in Parlamento e si adopererà perché non cali l’attenzione su questa vertenza di civiltà
Non è in gioco qualche treno in più ma il destino di un territorio e un preciso modello di sviluppo che occorre definire prima che diventi irreversibile l’ennesima scelta adoperata da questa Regione contro gli interessi dell’Irpinia intera.

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