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PNRR, le diciotto “tavole” dell’opposizione

PNRR, le diciotto “tavole” dell’opposizione

29 Aprile 2022 | by Enzo Colarusso
PNRR, le diciotto “tavole” dell’opposizione
Politica
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Il documento col quale le opposizioni in Consiglio comunale contestano il metodo della maggioranza e replicano a Mastella. Diciotto domande cui la minoranza chiede risposte.

“Quali Consiglieri Comunali di opposizione avevamo chiesto, in data 7 febbraio 2022, la convocazione del Consiglio comunale per discutere gli indirizzi per la programmazione degli interventi e dei progetti di investimento finanziabili a valere sulle diverse missioni del PNRR. Solo in esito all’intervento del Prefetto, da noi sollecitato in apposito incontro, è stato convocato il Consiglio comunale, per oggi, 29 Aprile, e cioè dopo circa due mesi e mezzo dalla richiesta di convocazione. A causa dell’infezione da COVID il Sindaco oggi non può partecipare alla seduta consiliare, neppure da remoto, in quanto la convocazione è solo in presenza, e non in modalità mista, come avvenuto nelle precedenti occasioni.  Preso atto di tale oggettivo impedimento, avevamo chiesto, in occasione della conferenza dei Capigruppo, di rinviare la seduta consiliare odierna per dar modo al Sindaco, che ha avocato a sé tutte le deleghe relative ai progetti PNRR, di potervi partecipare così da dare luogo ad un dibattito proficui sul delicato ed importante argomento posto all’Ordine del Giorno. La nostra richiesta non è stata accolta, per cui non ci è data la possibilità di interloquire con il Sindaco sulla progettazione in ambito PNRR e quindi sull’opportunità strategica più delicata ed importante che la nostra città ha davanti per il suo prossimo futuro, e di partecipare ad un dibattito, peraltro necessario, sulla progettazione sistemica ed olistica che coniughi i programmi di sviluppo della città con i sei capisaldi del Piano : Transizione Digitale, Transizione Ecologica, Infrastrutture, Istruzione, Welfare e Sanità. Ad oggi, soprattutto attraverso le notizie che raccogliamo dalla stampa ci sembra di assistere ad uno stereotipato lavoro di progettificio senza alcuna visione strategica. L’Italia ha chiesto in prestito all’Europa oltre 122 miliardi di euro per questo Piano, 122 miliardi che pagheranno le future generazioni ed abbiamo il fondato timore che a Benevento questo treno di occasioni ci passi davanti con dei vagoni confusi e senza alcun piano di insieme, con una serie di “progettazioni orfane” che non dicono nulla sulla identità futura di questa città storica e nevralgica del Mezzogiorno. La stessa cabina di regia è stata assunta con la solita idea, fallimentare, che creare un think tank di esperti possa sostituire in qualche modo la responsabilità di visione che deve avere la classe politica e le progettazioni di cui fino ad oggi abbiamo notizia vanno nell’ottica dell’improvvisazione progettuale, partecipare qua e là a dei bandi, mentre non si ha notizia di un vero Master Plan.

D’altra parte la mancanza di organizzazione, di progettazione e di visione d’insieme è riscontrabile anche negli interventi posti in essere in questi primi mesi di consiliatura. Si tratta di veri e propri interventi spot, scollegati da un progetto strategico della città che si vuol costruire. Si pensi, ad esempio, alla cura del verde pubblico, affidata ad interventi parziali al di fuori di un piano di manutenzione pluriennale, oppure alla mobilità sostenibile, come nel caso degli ormai celebri monopattini elettrici, affrontata senza preventiva predisposizione di un piano complessivo riguardante l’intero perimetro cittadino. Alla luce dell’assenza del Sindaco alla seduta odierna, causa Covid, per la quale abbiamo già espresso solidarietà in altre sedi, chiediamo di azzerare le modalità con cui sono state fino ad oggi gestite le procedure del PNRR che ben poco e con scarsi risultanti hanno prodotto per dare il via ad una nuova stagione di Progettazione Partecipata che si doti di un vero metodo di lavoro, con un piano preciso di indirizzo ed un’operatività effettivamente in grado di intercettare i bisogni e le attese della città per trasformarli in progetti di sviluppo sostenibile. E dunque ci sentiamo di proporre un percorso che potrebbe unire non solo l’intero Consiglio Comunale, ma anche mobilitare i corpi intermedi della città motivati a vincere la sfida posta da quel piano straordinario di spesa pubblica che è il PNRR.

–          Campagna Cittadina di Presentazione e Discussione delle sei missioni del PNRR al mondo delle imprese, delle amministrazioni periferiche dello Stato, delle associazioni di categoria e dei sindacati e del Terzo Settore, per una definizione condivisa di almeno 12 priorità strategiche per la ripresa e la resilienza di Benevento;

–          Check List dei beni pubblici ( anche demaniali, oltre che degli enti locali) e dei beni privati di interesse storico e paesaggistico che possono costituire altrettanti asset patrimoniali per un piano di sviluppo;

–          Analisi dei fabbisogni formativi del Sistema Locale del Lavoro in ordine alle 12 priorità condivise;

–          Momenti di confronto con i cittadini attraverso la Forma dell’Open Space Technology e con il ricorso di animatori esperti che coinvolgano direttamente i cittadini per la ripresa della qualità di vita dei quartieri e delle contrade in ordine alle possibilità di finanziamento presenti nei PNRR

–          Restituzione alla città di una bozza di Master Plan con cui tutti i corpi intermedi possano interagire entro una deadline precisa e con il ricorso alle piattaforme web di ultima generazione;

–          Presentazione del Master Plan conclusivo e di un Piano di Amministrazione Condivisa per sollecitare la partecipazione delle soggettività locali alla riuscita del piano

Alcuni esempi di questioni cittadine che andrebbero affrontate con il metodo della progettazione partecipata e che potrebbero interessare il futuro Master Plan, intercettando le sei missioni:

–          Quale soluzione progettuale definitiva per Piazza Risorgimento e l’area dell’attuale Terminal?

–          Quale futuro per l’edificio dei Monopoli di Stato di via XXV Luglio?

–          Quale sistemazione urbanistica e quale funzione per l’area nodale di Piazza Duomo?

–          Come Evitare che la Casa di Jonas resti un’opera inattiva e priva di una vera progettazione di inclusione sociale e sanitaria?

–          Come avviare una forma diversa di amministrazione condivisa tra ente locale ed associazioni sportive per l’uso delle palestre che potrebbero essere ristrutturate con il PNRR?

–          Come avviare le case della comunità e le case della salute previste dal PNRR e dove allocarle?

–          Come avviare un contratto di fiume della città di Benevento che veda la città protagonista e non semplice partner del contratto di fiume già predisposto da altri;

–          Come raggiungere l’obiettivo di trasformare Benevento in una social smart city, puntando sul digitale e l’innovazione tecnologica?

–          Come cogliere l’occasione straordinaria degli ITS per contrastare i fenomeni della povertà educativa?

–          Come costruire il Patto Educativo della Città di Benevento in maniera innovativa ed efficace?

–          Come valorizzare i due megaparcheggi, dei quali almeno uno in totale stato di abbandono e di incuria? in stato di abbandono e di incuria?

–          Come strutturare il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile?

–          Come strutturare un piano di abbattimento di barriere architettoniche in città?

–          Come avviare il Polo Turistico Locale e la Rete Museale?

–          Come contrastare l’impoverimento del commercio cittadino?

–          Di quali impianti di smaltimento e riciclo dei rifiuti la città dovrebbe dotarsi per non dover dipendere da ditte napoletane di cui dobbiamo servirci a pagamento per smaltire addirittura il nostro rifiuto umido urbano?

–          Quale Piano del Verde e di approvvigionamento da fonti rinnovabili può essere sostenuto nell’ambito degli investimenti per la transizione ecologica?

–          Come realizzare in tempi rapidi, e con risorse certe, il sistema cittadino di depurazione delle acque reflue?

Nell’auspicio che gli esempi  da noi proposti possano essere accolti e valutati in un’ottica di fattiva collaborazione istituzionale4 alla quale non ci siamo mai sottratti, ci auguriamo di avere al più presto la concreta possibilità di discuterne attraverso il metodo della partecipazione sociale che rappresenta, insieme alla visione d’insieme strategica della Città, l’ingrediente  autenticamente innovativo del PNRR”.

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