breaking news

Daje a Marsicano ma c’è Bello nel mirino

Daje a Marsicano ma c’è Bello nel mirino

18 Maggio 2022 | by Enzo Colarusso
Daje a Marsicano ma c’è Bello nel mirino
Politica
0

Niente niente il PD del  Sannio ha intrapreso strategie degne di un Risiko? Sarebbe una cosa assai sorprendente ma quel fior di segretario che è  Cacciano e che non è per nulla uno sprovveduto sebbene saggiamente consigliato, ha deciso che le grandi manovre piddine debbano transitare anche attraverso altri canali, le vie della Rocca sono una di queste. Per un Picariello che abbanbdona l’opposizione a Palazzo Mosti parte il fuoco di fila qualche centinaio di metri più a monte ed ecco allora che su Marsicano si appuntano gli obici dei consiglieri piddini che ne chiedono la rimozione dall’incarico sollevando una interrogazione scritta e orale al presidenbte facente funzioni Lombardi. In questa interrogazione vengono elencati, in nove punti, una serie di obiezioni che alla fine portano alla richiesta di allontanamento dell’ex Api dal suo incarico. Ora, la domanda da farsi è: come mai Marsicano susciti così tanti livori a destra e pure a manca? In realtà Marsicano c’entra fino ad un certo punto. Parrebbe che tra le fila decariane si sia rispolverato un vecchio rancore per un personaggio che da tempo vive in disparte dalle cose della politica, almeno in apparenza. Questi è Gianvito Bello, irriducibile avversario di Umberto ai tempi belli di una quindicina di anni fa. Marsicano è storicamente vicino a Bello così come è  vicino all’ingegnere proprio Antonio Picariello, l’ammutinato di Città Aperta, il consigliere fresco fresco di ingresso tra i mastelliani ma non in modo ufficiale. Non in modo ufficiale perchè pur sedendo tra i banchi della maggioranza figura ancora nelle fila del gruppo misto, cosa che gli permette di presenziare a tutte le commissioni con annessi e connessi. Organico a  Mastella, egli è volontariamente in mezzo al guado in attesa di tempi ed occasioni migliori e tenne a dire, in una intervista rilasciata a chi scrive, che lui non era vincolato a nulla se non al legame di fedeltà proprio a Bello. Gli acuti strateghi piddini pungono Marsicano per reagire alle manovre “bellesche” a Palazzo Mosti e ritengono che l’operazione Picariello di aggregazione a Mastella copra e garantisca proprio Marsicano. Insomma, un intreccio e quindi pur non avendo nulla contro l’avvocato di Airola ecco che la “realpolitik” si erge contro Marsicano che ora sarà costretto a reagire o lo farà Gianvito Bello per lui. Manovre di non largo respiro, è vero, ma danno l’esatta percezione che a Mastella il PD del Sannio non fa sconti almeno fino a quando le contingenze e del convenienze non prevederanno valutazioni diverse. Per ora “ei furo avversi a lui e a sua parte” poi si vedrà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *