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Quel campo largo caro a Mastella…e pure a Franceschini

Quel campo largo caro a Mastella…e pure a Franceschini

3 Luglio 2022 | by Enzo Colarusso
Quel campo largo caro a Mastella…e pure a Franceschini
Politica
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“Sarà difficile cambiare la legge elettorale ma dobbiamo provarci fino in fondo”. Sono parole di Dario Franceschini chiudendo l’incontro nazionale di AreaDem a Cortona. Franceschini non è solo il ministro della Cultura ma anche uno dei pezzi da novanta del PD e non a caso Mastella ha sacrificato l’apertura, possibile, del Teatro Comunale per Città Spettacolo pur di averlo a Benevento per il 16 settembre. Lo riceverà con tutti gli onori in faccia al PD locale suo nemico fino a prova contraria, una risposta a freddo alla venuta di Letta in campagna elettorale a supporto di Perifano. Ne rimase assai seccato. E’ necessario, per tentare di capire Mastella, andare anche tra le pieghe di ciò che non appare di primaria importanza o quello che per molti non lo sembri, altrimenti si perde la comprensione dell’estro del modo di fare politica del suddetto, che non sarà proprio sta gran cosa ma che resiste da lustri e bene si attaglia al costume italico, niente apologia ma solo constatazione. Tornando alla politica, Mastella va sostenendo che se il centrosinistra vuole vincere esso deve allargare il campo al massimo per includere e attrarre quel centro di cui Lui si ritiene uno dei massimi rappresentanti. Peccato che il resto del Centro o di quelli che vi si richiamano non lo nomini quasi mai e lui resti una voce che parla ad un uditorio telefonico che però non si traduce in qualcosa di diverso. Fino ad ora. Tornando a Franceschini, il ministro sostiene che sul proporzionale “dovremo andare in Parlamento e costringere tutti a schierarsi, anche quelle forze che sono per il proporzionale, ma che non lo fanno per paura, come Fi, devono dirlo chiaramente di fronte al Paese. Dobbiamo lavorare partendo da un nucleo, 5 stelle, Leu e Pd, che prova ad allargarsi a chi può condividere un programma e accettare le regole di convivenza di una coalizione.” Che è la stessa cosa o quasi che il Nostro va sostenendo da ormai un paio di mesi a questa parte. Appare però evidente che Mastella ne faccia anche e soprattutto una questione personale, nel senso che deve trovarsi uno spazio politico dove piazzare la candidatura del 2023 per uno dei suoi, figlio o moglie che sia, e ha individuato nel centrosinistra l’ambito più probabile ma non per questo disdegna altre destinazioni. Poi c’è sempre il giudizio degli altri ma lui agisce con piena lucidità, fattore che spesso gli manca in ambito locale. Qui sbrocca e si incazza, dice cose che dovrebbe evitare, ma in sostanza ritiene i suoi interlocutori, quanto meno quelli che nei suoi confronti mantengono una posizione critica, pochi, meritevoli di poco aplomb e nei confronti dei quali si può agire senza particolari raffinatezze. Ma è un altro discorso che affronteremo alibi.

 

 

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