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Mastella insiste: la facoltà di medicina “hic et nunc”

Mastella insiste: la facoltà di medicina “hic et nunc”

26 Dicembre 2022 | by Enzo Colarusso
Mastella insiste: la facoltà di medicina “hic et nunc”
Politica
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Mastella vuole la facoltà di Medicina a Benevento e pure a Santo Stefano non pensa ad alto. L’idea non si sa quando gli è venuta in testa ma l’ha resa di pubblico dominio incontrando stampa e suoi associati a via Moro in occasione degli auguri per le festività, tra un caciocavallo e una mozzarella; per inciso non si è compreso e per questo ce ne siamo tenuti a distanza, se in quella occasione a parlare fosse il sindaco oppure il leader di un partito locale ma questi conflitti, in città, smuovono assai poca reazione e molti, a partire dalla stampa al completo o quasi, non sembra ci faccia più grosso caso, ovemai ne abbia fatto in passato. E d’altra parte basti volgere lo sguardo a Vigorito e il senso del discorso è chiaro.

Il Nostro vuole la Facoltà a Benevento che detta in questo modo sembra più propaganda per rialzare lo share di una sindacatura che langue piuttosto che un vero progetto culturale e ne rivolge l’accorato invito un pò a tutti sperando che qualcuno possa raccogliere l’istanza e semmai dargli anche qualche risposta. In primis il Rettore che, a meno non si prenda un grosso granchio, non ci è mai sembrato orientarsi verso una tendenza del genere, e poi fino al ministro Bernini. Si, certo, ma chi sono gli estensori di cotanto appello? Sono Mastella e i suoi accoliti, il gotha di quello che è oggi il mastellismo. Il consigliere regionale Gino Abbate, il presidente della Provincia Nino Lombardi, il presidente dell’Asi Luigi Barone, il presidente di Asea Giovanni Mastrocinque, l’amministratore di Sannio Europa Giuseppe Sauchella, il presidente di Samte Domenico Mauro, i presidenti delle comunità montana del Fortore, Zaccaria Spina, Titerno-Tammaro, Gianfranco Rinaldi, e Taburno, Gennaro Caporaso, il coordinatore dell’Eic Pompilio Forgione, il presidente dell’Ato rifiuti Pasquale Iacovella, il referente della Snai Titerno-Tammaro Tonino De Maria. All’appello, chissà perchè, manca Domenico Russo per coronare l’en plein.

“Noi Di Centro si mobilita per la facoltà di medicina e chirurgia all’Università attraverso una missiva al ministro dell’Università Anna Maria Bernini, al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, al presidente della Crui Ferruccio Resta, al presidente dell’Anvur Antonio Felice Uricchio e al rettore dell’Università del Sannio Gerardo Canfora nella quale si chiede “di attivare, ciascuno per le proprie competenze, le procedure per l’istituzione della facoltà di medicina e chirurgia all’Università del Sannio. Il Sannio è una provincia di quasi 300mila abitanti con una ottima Università che ha però la necessità di ampliare la propria offerta formativa”, affermano Mastella ed i suoi che aggiungono: “Le aree interne della Campania debbono essere maggiormente considerate per evitare che, come purtroppo spesso accade, i nostri giovani siano costretti ad emigrare prim’ancora che per il lavoro per lo studio”.
Ed ecco la proposta: “E’ indispensabile che l’Università del Sannio diventi ulteriormente appetibile non solo per gli studenti del Sannio ma anche per quelli delle realtà vicine con l’istituzione della facoltà di medicina e chirurgia. Sarebbe un importante sostegno anche all’ospedale San Pio che diventerebbe, ovviamente, il policlinico universitario con importanti vantaggi in termini di offerta sanitaria”. Poi un freno a tanto impeto. “Mastella e gli altri rappresentanti istituzionali comprendono che “il percorso non è semplicissimo ma bisogna attivarlo. Nella fase iniziale si potrebbe anche immaginare, come fu per la nostra università, una sinergia con un altro ateneo che ha la facoltà di medicina e chirurgia per poi successivamente rendersi autonomi. Per quanto ci riguarda, come istituzioni, siamo pronti a fare la nostra parte”. Ci aspetta un curioso 2023…

 

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