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CNF, ca nisciun è fess…

CNF, ca nisciun è fess…

31 Dicembre 2022 | by Enzo Colarusso
CNF, ca nisciun è fess…
Politica
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Gino Abbate longa manus di Mastella. Non è un mistero che quando il sindaco intende fare arrivare qualche messaggio o addirittura qualche avvertimento senza esporsi, ecco che si avvale di Abbate per veicolare le proprie eventuali irritazioni. Poi entra in scena Ginettaccio, anima perfida di Abbate, che ci aggiunge del suo per rincarare la dose, un diavoletto ribelle e poco incline alle consegne che gli vengono affidate. In quel momento il medico si trasforma in un razzo missile come Goldrake, deborda le consegne e crea più di un imbarazzo al committente costringendolo a riparare ai danni provocati dal discolo Ginetto. Tanti anni sui basoli della strada ci hanno insegnato che non c’è alcuna totale autonomia nell’ambito degli accoliti mastelliani e Abbate non fa eccezione; ragione per cui non veniamo colti alla sprovvista. Vero è che ci piace, nulla quaestio, azzupparci il biscotto, vero è che qualche fuga in avanti ha fatto danno. Negli anni in cui abbiamo raccolto la sua veemenza sulla panchina fuori la loggia del suo studio, di fendenti, quello, ne ha lanciati parecchi. La guerra condotta a Ferrante, ma pare che gli abbia chiesto scusa di recente reputando l’esordio della Morgante non proprio dei più brillanti, le vele sono sempre in agguato, la difesa delle sue prerogative di spazi vitali della sua corrente quando è andato ad attaccare Sannio Europa e Asea e ieri l’assalto a Madaro del quale ha chiesto le dimissioni, ebbè, queste sono lotte intestine vere, ricerca di posti al sole che però Mastella non solo tollera ma vieppiù alimenta per tenere sempre attiva la fiammella del divide et impera, la sua grundnorm. E ci rientra anche la recentissima assunzione del’assessore Chiusolo nei ranghi dell’Amministrazione provinciale su cui si opina Abbate vorrà porre la “questione etica”, una cosa che lo manda in bestia per le ragioni di cui sopra e che ingrugnisce chiunque nel mastellismo non sia proprio a stretto contatto col capo. E ne ha fatto menzione anche a Parente col quale ha avuto un incontro stamattina per mettere in chiaro che il cerchio magico così come è non va bene e che molti “stanno incazzati” e che è sempre più complicato tenerli a bada. Magari a qualcuno potrebbe anche venire in testa di disertare qualche Consiglio per intercorsi motivi di salute e questo metterebbe la questione sui binari della bagarre. Venendo a noi, Gino non pensa affatto di essere più furbo del suo mentore, non è fesso. Mastella, sia pure fiaccato da qualche acciacco dell’età, è quasi sempre compos sui e assolutamente sovrano quando deve dosare pesi e contrappesi del suo coagulo di potere di cui Abbate è forse l’unico vero luogotenente ma che non becca quanto si aspetta di beccare. E allora il medico agisce nei limiti dei poteri conferitigli ma è intelligente a sufficienza per perimetrare al massimo il suo spazio vitale spingendosi fino all’estremo e qualche volta oltre ma senza mai entrare in conflitto aperto con il Ceppalonico. Che dal suo buen retiro è sempre attento a ciò che accade avendo provveduto ad incaricare Ginettaccio del raffreddamento di qualche spirito eccitato di alcuni dei suoi. La riunione di ieri l’altro è servita proprio a questo, a rabbonire i pur legittimi nervosismi che si erano palesati nell’ultimo Consiglio ma che affondano radici nel passato. Anche a Gino non sta bene che la Giunta consideri la maggioranza come il servo sciocco di casa, buono solo a ratificare le decisioni già assunte e allora la sua mediazione appare carica di importanza e pure di potere contrattuale. O mutos deloi oti allora: tutti con Mastella ma “ca nisciun è fess”. Intelligenti pauca…

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