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Commissioni, proscenio mediatico e connessioni politiche

Commissioni, proscenio mediatico e connessioni politiche

24 Agosto 2023 | by Enzo Colarusso
Commissioni, proscenio mediatico e connessioni politiche
Politica
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Mai come di questi tempi i riflettori della politica sono puntati sui lavori delle commissioni. Da sempre, quasi ignorate dalla grande informazione, rintanate nella piccionaia del quinto piano come imposto da Parente, ora diventa centrale ad ogni valutazione politica il tema dei consiglieri che le compongono, i loro gettoni di presenza, le sedute trascinate in più spezzoni ma tutte singolarmente conteggiate ai fini del computo delle indennità. Anche Mastella le guardava con sospetto ma nel suo caso ci vedeva una commistione politica che sfuggiva al suo controllo, ne ravvisava il rischio della creazione di interessi convergenti che andavano a mettere a rischio la sua autorità e la sua stabilità. E non andava troppo lontano dalla realtà dei fatti visto che sulla questione delle indennità, per esempio,  non esiste distinzione di appartenenza; tutti marciano sulla stessa frequenza d’onda.

 

Ora delle commissioni ha finito per accorgersene e per trarne anche un suo interesse politico una parte del mainstream mediatico, quello ora più distante da Mastella, che ha preso a interessarsene con gran dovizia riscoprendo anche voci del dissenso che da tempo non considerava più e dando battaglia con riferimenti espliciti nei confronti dei consiglieri “stakanovisti”. Il che è sembrato anche un monito chiaro a non tirare troppo la corda e quel che più conta a non coltivare tentazioni che potremmo definire “pindariche”. Il quadro politico non si deve decomporre, almeno non ora, indebolimenti della maggioranza con eventuali passaggi di casacca non possono essere ammessi.

 

Quello che invece è possibile ma non certo, è un rimaneggiamento interno al mastellismo di punta, che lo si chiami rimpasto o in altro modo poco cambia, una manovra che servirebbe a tenere buoni i più recalcitranti e sedare qualche fuoco sotterraneo. E’ chiaro che nessuno dei 32 abbia intenzione di rinunciare alla sua fetta e meno che mai con gli aumenti già in atto ma saranno i prossimi 15-20 mesi a stabilire il futuro politico della giunta. Se ne staranno tutti allineati e coperti, magari riflettendo sul da farsi, ma poi in primavera cominceranno a guardarsi attorno e sarà in quella circostanza che “converrà che si balli”.

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