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Mastella a telefono con De Luca… ma è Cateno. Il Centro modello storicamente vincente

Mastella a telefono con De Luca… ma è Cateno. Il Centro modello storicamente vincente

6 Settembre 2023 | by Enzo Colarusso
Mastella a telefono con De Luca… ma è Cateno. Il Centro modello storicamente vincente
Politica
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Mastella torna in armonia con De Luca? La notizia sarebbe davvero da primissima pagina ma poi si scopre che l’interlocutore telefonico non è Vincenzo bensì Cateno, numero uno del movimento Sud chiama Nord e primo cittadino di Taormina. Nulla contro Cateno, si intenda, ma la nota e relativa intestazione, di primo acchito, lasciavano intendere qualcosa di veramente clamoroso. I rapporti con Vincenzo restano così assai freddi mentre si intensificano quelli con il siciliano Cateno che insieme vantano un capitale di consensi, recita il comunicato, tra i quattrocento e i cinquecentomila voti nel Mezzogiorno e che sarebbero determinanti in una competizione proporzionale con preferenze. Ed è allora al Centro che secondo Mastella e Cateno De Luca bisogna trovare le ragioni baricentriche dell’attuale fase politica.
“E’ stato, spiegano De Luca e Mastella, un colloquio sereno e costruttivo. Abbiamo condiviso la necessità di un azione che deve essere, dall’inizio, corale e intelligente: no a fughe in avanti e a logiche tolemaiche dove la priorità diventa mettersi al centro dell’universo politico e mediatico aspettando e sperando che chi è un po’ accigliato si accontenti di ruotare attorno. Il modello deve essere lo spirito costituente della Margherita: Prodi, Dini, Marini e l’Udeur correvano come in una staffetta, ruoli definiti ma paritari, sempre pronti a passare il testimone e sempre aperti al dialogo. Quella Margherita, chiosano i leader di Sud chiama Nord e Noi di Centro, fu la casa dei contenti, se oggi si fa invece un rifugio per malpancisti, una somma di scontenti e arrabbiati, il rischio è di eclissarsi inesorabilmente”.
Sulle alleanze e l’interlocuzione con le altre forze politiche, i due leader avvertono: “Andare avanti alla cieca sarebbe una strategia kamikaze. L’abbassamento del barrage al 3% per le Europee è sfumato, un fuoco di sbarramento trasversale ha affossato quella che è stata solo una tentazione di fine estate. Nessuna delle sigle centriste è autosufficiente e noi in una competizione in cui giochiamo in casa, con preferenze e sistema proporzionale, possiamo dare un contributo decisivo. Un’area di centro rappresentativa e radicata sui territori non deve temere le asticelle, ma deve tenere in debito conto che le Europee sono la sola competizione con il proporzionale, mentre in tutte le altre (Regionali, Provinciali, Comunali e Politiche) predomina il meccanismo maggioritario e bipolarista. Come nelle coppe europee se una squadra vince la partita in casa ma poi perde in trasferta beccando il triplo dei gol, arriva l’estromissione dalla competizione. Gli allenatori accorti mentre giocano l’andata elaborano già la strategia per il ritorno”, concludono De Luca e Mastella.

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