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Barone, ora l’obiettivo è l’exit strategy per staccarsi dall’Asi

Barone, ora l’obiettivo è l’exit strategy per staccarsi dall’Asi

30 Gennaio 2024 | by Enzo Colarusso
Barone, ora l’obiettivo è l’exit strategy per staccarsi dall’Asi
Politica
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Barone già a lavoro per la sua candidatura alle Europee. Ieri a Caserta, ma senza però avere incontrato Grant, l’ancora presidente Asi ha pianificato il suo impegno accettando la candidatura e volendosela giocare fino in fondo, sia pure si possa trattare di una presenza dovuta, una “tassa” al’ingresso, se è lecito dire così, in attesa di incarichi di apparato che è poi il vero obiettivo che Barone persegue.

E sembra che da Milano non vi siano eccessive difficoltà ad esaudire le richieste del neo-adepto. Sul versante Asi infuriano le polemiche ma la sensazione è che se non si arrivi ad una soiluzione diplomatica, e i presupposti ci sarebbero anche, è inevitabile che si proceda verso lo scontro frontale. Barone non è intenzionato a restare in Paradioso a dispetto dei santi e già qualche giorno fa aveva proposto una soluzione; approvare il Consuntivo e poi dimettersi.

Ma a Mastella, cui l’offesa arrecata risulta grande, l’ipotesi non è apparsa percorribile e allora è arrivata la mozione di sfiducia votata all’unanimità e la cosa ha finito per irritare Barone irrigidendolo. Il presidente non esclude affatto le dimissioni ma di certo non convocherà il plenum in presenza della mozione; prima la si congela, poi si provvede a convocare il Consiglio e in quella sede approvare il Consuntivo.

Insomma Barone non intende essere liquidato “coram populo”, esige l’onore delle armi, almeno per quello che si può intuire. Probabile però che vi siano altre questioni da risolvere, magari assai delicate, e allora il negoziato prosegue su canali molto diversi da quelli ufficiali, con toni assai diversi. Barone in realtà ha confidato di non avere voglia di avviarsi alla pugna, c’è una campagna elettorale da compiere, ma nemmeno intende uscire dalla porta di servizio e allora ecco che il  commissariamento della Regione potrebbe essere un’ipotesi molto probabile ma non imminente.

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