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Latonuovo di Montesarchio, niente finanziamenti. E si accende la polemica politica

Latonuovo di Montesarchio, niente finanziamenti. E si accende la polemica politica

17 Febbraio 2024 | by Enzo Colarusso
Latonuovo di Montesarchio, niente finanziamenti. E si accende la polemica politica
Politica
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La notizia non fa certo piacere ai montesarchiani e per la verità non fa piacere a nessuno. Si tratta della revoca del finanziamento dell’intervento “Rigenerazione urbana, economica e sociale dell’ambito storico di Montesarchio in località Latonuovo per la realizzazione di strutture finalizzate alla riduzione del disagio abitativo dei nuclei familiari — I lotto”. L’Amministrazione Sandomenico si difende e scarica la responsabilità sulla gestione pregressa del comune.

“Il 15 marzo 2023 il legale rappresentante pro tempore del Comune sottoscriveva la convenzione con la Regione Campania in cui si confermava l’obbligo di affidare i lavori nel termine di 12 mesi decorrenti dal 30 novembre 2022. Dopodiché nulla più è stato fatto. Nessun passo avanti nella procedura, completamente ferma al palo. Giungiamo così al 16 maggio 2023, giorno in cui sono entrato in carica mentre la nuova Giunta comunale si è insediata il 28 maggio 2023. A quella data erano, quindi, già trascorsi 6 mesi dal 30 novembre 2022. Ebbene, da quel momento, la nuova amministrazione avrebbe dovuto nei restanti 6 mesi che mancavano alla scadenza del 30 novembre 2023:
riformulare il progetto di fattibilità tecnica ed economica per recepire le prescrizioni dettate dalla Regione;
predisporre i successivi livelli della progettazione;
acquisire i pareri, nulla osta e autorizzazioni necessari per l’appaltabilità e cantierabilità dell opera;
avviare e concludere l’affidamento dei lavori, nel rispetto dei termini minimi obbligatori previsti dalla legge per una regolare procedura ad evidenza pubblica.
Impossibile, tenuto conto dei pochi mesi ancora a disposizione, di un’amministrazione appena insediata, della complessità delle attività da porre in essere in questo minimo arco temporale, dei tempi minimi imposti dalla normativa e di quelli fisiologici/patologici della burocrazia per avviare e portare a conclusione liter di affidamento dell’opera. Abbiamo comunque provato a far valere queste ragioni, ma per la Regione ormai era troppo tardi.  Tanto dovevo per chiarezza dei fatti. Resta ovviamente l’amarezza perché la nostra comunità non potrà avvantaggiarsi di questo intervento.

Immediata la replica dell’opposizione.

“L’improvvisazione in politica non paga mai. Amministrare un Comune, è noto, non è una cosa semplice: richiede attenzione, competenze, capacità di programmazione e visione strategica. Se non si hanno queste qualità, tuttavia, basterebbe una semplice agenda, uno scadenzario, un alert su uno smarphone per evitare di perdere per dabbenaggine e incapacità quasi un milione di euro di finanziamenti.
QUASI UN MILIONE DI EURO! Parliamo di 951mila euro: fondi ottenuti grazie alla precedente amministrazione che aveva puntato fortemente sulla rigenerazione urbana del Centro Storico e sulla valorizzazione del Borgo. Fondi che avrebbero riqualificato un’area meravigliosa come Latonuovo.
Come riportato sul bollettino ufficiale “…. il 5/2/2023 è giunta una nota, in cui si chiedeva un riscontro … la nota è rimasta priva di riscontro ….. la Regione Campania il 22/12/2023, ha avviato il procedimento di revoca del finanziamento assegnato al Comune di Montesarchio …. ” Da quando si è insediata la nuova amministrazione a dicembre 2023, sono passati oltre 6 mesi, tempo assolutamente sufficiente per integrare la documentazione richiesta dalla Regione Campania.
Oggi quegli sforzi vengono resi vani e Montesarchio vede i finanziamenti revocati e praticamente il nulla attorno. Le promesse elettorali, dalla sistemazione delle strade, alla risoluzione delle problematiche della mensa scolastica, alla valorizzazione del centro storico sono rimaste promesse, la realtà, tradotta in totale inadeguatezza ad amministrare il paese, è evidente.
Evidente poi, e come al solito ridicolo, è lo sfogo “social” di chi, nel tentativo di accaparrarsi il diritto di esistere politicamente, pur avendo condannato sè stesso e chi aveva creduto in lui al nulla politico per l’incapacità di mettere insieme qualcosa che somigli vagamente a una lista, parla di cambiare il Paese e pretende anche di dare lezioni.”

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