Allarme trasparenza al Comune di Torrecuso. A lanciare la problematica è il consigliere comunale di opposizione Eugenio Maffei che da alcuni mesi sta riscontrando qualcosa di ‘strano’ sul sito del Comune nonché sui verbali delle sedute di Consiglio Comunale. “Aprendo il sito internet del Comune noto che dopo appena 15 giorni alcuni documenti vengono inspiegabilmente cancellati dal sito e dall’albo pretorio online. Per carità, è tutto legittimo! Ma mi chiedo perché in modo così tempestivo viene subito ‘nascosto’ tutto? Eppure l’attuale primo cittadino, in campagna elettorale parlava sempre e solo di castello di vetro dove con la sua amministrazione era tutto alla luce del sole, ma a me sembra che questo castello di vetro sia oscurato. Voglio ribadire – ha continuato Maffei – che la mia ‘opposizione’ è e sarà sempre una opposizione consiliare attenta a tutte le dinamiche e pretendo che i cittadini devono sapere tutto quello che succede in Municipio. E’ un loro diritto!”. Il consigliere Maffei accende i riflettori anche sui verbali delle delibere consiliari. E lo fa rivolgendosi stavolta, oltre al sindaco anche al presidente dell’assise Nicola Biondi: “In riferimento ai verbali della seduta consiliare del 19/03/2025, desidero esprimere il mio rammarico e disappunto per la mancata trascrizione delle dichiarazioni rese durante i lavori del Consiglio Comunale. Ritengo che tale omissione – dichiara Maffei – rappresenti una lesione del diritto-dovere di rappresentanza democratica, oltre che una violazione del principio di trasparenza e completezza che deve caratterizzare la redazione dei verbali delle sedute consiliari, strumenti fondamentali per la corretta informazione dei cittadini e per la tutela della memoria istituzionale dell’ente.
Volendo fornire una dimostrazione a quanto sostengo prenderò ad esempio la discussione per l’approvazione del D.U.P. dove il consigliere Cutillo nel prendere la parola evidenziava la sottrazione di somme economiche in diminuzione su alcuni capitoli di spesa a favore delle indennità di carica degli amministratori. A questo replicava il sindaco Iannella il quale asseriva che le indennità di carica gli spettavano in quanto lui stesso si era recato innumerevoli volte anzi mi correggo disse esattamente ‘mi sono recato 14 volte a Napoli’ a risolvere questioni ereditate dalla precedente amministrazione giustificandosi che aveva trovato opere piene di problemi e senza copertura finanziaria, e che lui insieme agli altri amministratori era presente in Comune tutti i giorni a differenza dei sui predecessori che erano presenti una volta a settimana. Di tutto questo, esempio, purtroppo non vi è alcuna traccia all’interno del corpo di delibera”.
E non si ferma qua Maffei: “nel corpo della delibera manca del tutto il mio intervento laddove replicavo al sindaco che la campagna elettorale era finita e che non rispondeva al vero il fatto che non ci fossero le dovute coperture finanziarie sulle opere ereditate. Non avrei voluto insistere sull’argomento, ma la mancanza di chiarezza nel dibattito che si è svolto è talmente evidente che ritengo opportuno ricordare anche il mio successivo intervento in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2025/2027. In quell’occasione lessi la mia dichiarazione di voto, che fu allegata agli atti, e venni pubblicamente replicato dall’assessore Genito, il quale affermò testualmente: ‘Sono stanco di sentire str…ate da parte del consigliere Maffei’ e sostenne che stavo dicendo falsità, precisando che ‘i soldi venivano prelevati solo dai capitoli inutilizzati’. A questa affermazione replicai che la questione era di natura politica e che, dai numeri che avevo esaminato, risultavano alcuni capitoli ridotti rispetto al bilancio di previsione precedente. Conclusi affermando che ‘i fatti dicono altro’ e ricordando che, nei ruoli amministrativi che ho ricoperto, non ho mai percepito alcun compenso. Voi, invece, sì. L’assessore Genito ribatté sostenendo di essere libero di utilizzare l’indennità percepita come meglio riteneva, ‘anche – cito testualmente- eventualmente comprando le radiette alla Protezione Civile’. Di tutto ciò non vi è traccia”.
Maffei nell’evidenziare che c’è bisogno di un rispetto reciproco che è condizione imprescindibile per un confronto politico serio, credibile e costruttivo, rivolgendosi al Presidente Biondi che ha un ruolo chiave di garante all’interno dell’assemblea consiliare ha affermato: “Questo ruolo si fonda su principi di imparzialità, correttezza procedurale e tutela del diritto di espressione di tutti i consiglieri, indipendentemente dalla loro appartenenza politica. Il Presidente deve intervenire quando i diritti dei consiglieri vengano lesi, come nel caso della mancata trascrizione di dichiarazioni, dell’interruzione ingiustificata di interventi o dell’esclusione da votazioni. Lo invito pertanto ad adottare le dovute iniziative volte a colmare queste carenze. Chiedo formalmente che le dichiarazioni vengano acquisite agli atti e che i verbali vengano rettificati e/o integrati in conformità a quanto previsto dalle norme. Naturalmente per questo che è successo mi riservo ogni ulteriore iniziativa utile alla tutela della funzione consiliare e dei principi di correttezza amministrativa”. Conclude Maffei: “La politica ridotta a caricatura, nel frattempo, il consiglio comunale appare sempre più distante dalla realtà cittadina. Chi dovrebbe garantire trasparenza, rispetto e pluralismo sembra preoccuparsi solo di difendere privilegi, stipendi e narrazioni autocelebrative. Ma la democrazia quanto viene mutilata di memoria e rispetto, perde il suo senso. E i cittadini prima o poi se ne accorgono”.