“Sarò di nuovo sindaco, l’inchiesta giudiziaria farà il suo corso. Abbiamo le liste e il candidato. Basta raccontare bugie, noi ci mettiamo la faccia”. È solo uno degli stralci del lungo intervento di Gianluca Festa al Viva Hotel di Avellino che ha segnato il ritorno di un suo discorso in pubblico. Un ritorno che ha fatto discutere e, ancora di più, continua a farlo dopo arringa e requisitoria pronunciate davanti a circa 200 persone e in diretta facebook.
“Tutta la verità”: così c’era scritto sul manifesto che annunciava l’incontro. E l’ex sindaco, spavaldo come sempre, la sua verità l’ha detta, attaccando anche la stampa, in particolare alcuni colleghi, rei a suo dire di scrivere e fare servizi televisivi non veritieri. Ma questo refrain, nel gioco delle parti con Gianluca Festa, c’è e sempre ci sarà.
Nella sala convegni della struttura di via Circumvallazione, piena ma non gremitissima come ci si attendeva, a rompere il ghiaccio è stato l’ex presidente del Consiglio comunale, Ugo Maggio, poi la parola all’ex capogruppo di “Davvero”, Giovanna Vecchione e all’ex assessore Monica Spiezia. A loro il compito di cominciare a spiegare la situazione e i motivi che hanno portato i “festiani” a staccare la spina all’amministrazione Nargi.
La sindaca defenestrata, che prima era stata la sua vice, a proposito, per Festa “non è una ex ma una X”. Il suo peccato originale? Aver nominato inizialmente una giunta tecnica non premiando i candidati portatori di tanti voti, determinanti ai fini della vittoria finale, e successivamente non aver scelto proprio la Vecchione per la presidenza del cda del Consorzio dei servizi sociali A4. Oltre ad aver messo in disparte praticamente dall’inizio tutta la componente “festiana”.
Chiaro, poi, il discorso sul deficit del Comune nel corso del quale l’ex sindaco ha spiegato di aver preso Palazzo di Città con 67 milioni di euro di debiti e averlo lasciato con 27. Questa, dunque, la riflessione esplicitata: se qualcuno ha aggravato la situazione economico-finanziaria dell’ente non bisogna guardare lui. Le feste organizzate, insomma, non hanno portato alcun aggravamento delle spese nei conti dell’ente.
Infine, sul piano politico Festa è netto: anche se la priorità resta il Comune, alle prossime regionali potrebbe essere in campo la lista Davvero. Ma non ci sarà spazio ad un accordo con il Pd di Iacovacci né con il M5S di Gubitosa, l’unica strada, insomma, resta il centrodestra. La sfida di Festa è lanciata.
Intanto, in seguito alle invettive contro i tre colleghi, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, in una nota, dichiara quanto segue: “L’ultimo exploit dell’ex sindaco, giornalista pubblicista, Gianluca Festa, ripercorre metodi ormai tristemente noti elencando i nomi di chi racconta le sue avventure giudiziarie come fossero liste di proscrizione.
In attesa dell’iter giudiziario, i giornalisti hanno il diritto-dovere di raccontare tutto all’opinione pubblica ed è per queste ragioni che l’Ordine della Campania è al fianco di Marco Staglianò, Emanuele Marinelli, Vinicio Marchetti, con le rispettive redazioni, per l’ennesima aggressione verbale targata Gianluca Festa, che dimentica ogni più basilare norma del nostro Codice deontologico”.