Gino Abbate manda in soffitta l’idea di Mastella di riprendere il discorso attorno alle tre gallerie di pietrantoniana memoria e che, tutto sommato, si rifacevano ad una idea di città diametralmente diversa da quella attuale. Quota centomila abitanti era la weltanshaung di quell’epoca, la città si è fermata a quota 57mila, e l’asse viario interquartiere aveva quindi una sua ragione d’essere che oggi non ha più.
Vista da questa angolazione la decisione del Consiglio regionale della Campania non è affatto ne peregrina e nemmeno tanto inaspettata se ha inteso approvare la mozione presentata da Gino Abbate, consigliere di Campania Libera con De Luca, e che che sostanzialmente e tecnicamente boccia l’iniziativa di Mastella di completare l’asse viario interquartiere tra l’area Stadio, il Rione Libertà e Viale Mellusi, con annessi parcheggi finanziato coi fondi del Piano di coesione e sviluppo; la mozione Abbate approvata dall’aula subordina il piano ad una “revisione totale”, con l’eliminazione delle gallerie previste e l’elaborazione di una nuova soluzione che risponda a criteri urbanistici più aderenti alle necessità della città. Vale a dire un altro progetto. Da Palazzo Mosti, per ora, nessun commento. Gino Abbate, invece, puntualizza. “La mozione approvata non è propaganda, ma un atto di responsabilità, dice; i fondi pubblici non sono un bancomat per opere sbagliate. Ho chiesto e ottenuto che la Regione finanzi solo ciò che serve davvero alla città”.
Appare evidente che ai fini di una valutazione complessiva la bocciatura del piano è politica molto più che tecnica e questo certamente provocherà forse qualche reazione all’interno dei rapporti tra Mastella e il Campo Largo e con De Luca in particolare. Niente di irreparabile, nel senso che questa novità negativa, nonostante abbia presumibilmente irritato fortemente Mastella, si presume che non cambierà gli scenari prossimi futuri di posizionamento.
Il Sindaco e il suo movimento resteranno dove sono perchè l’alternativa non esiste e tutto sommato nemmeno sposta più di tanto l’obiettivo di fondo che è quello di fare legna per eleggere Pellegrino; la tenuta del mastellismo dipende da questo risultato in mancanza del quale le prospettive prossime diventano molto incerte. Certo la decisione del Consiglio regionale rappresenta una sconfitta, restituisce forse l’idea che la marginalità di Mastella nell’ambito dei grandi giochi è palese, checchè ne dica il diretto interessato, e a qualche ascaro potrebbe anche venire in mente che il proprio “particulare” nel sostegno a Noi di Centro sia poco redditizio. E proprio qui si concentra l’interesse maggiore.