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Regionali, Mastella (Ndc): “Senza il centro si perde, la Calabria lo dimostra”

Regionali, Mastella (Ndc): “Senza il centro si perde, la Calabria lo dimostra”

7 Ottobre 2025 | by redazione
Regionali, Mastella (Ndc): “Senza il centro si perde, la Calabria lo dimostra”
Politica
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“Le dimensioni del dato derivante dalle Regionali in Calabria sono un altro campanello d’allarme. Questo cosiddetto campo largo così com’è non attrae, e rispetto alle Marche questa volta si è perso anche con un candidato di diretta espressione del Movimento 5 Stelle, sfatando così un altro falso mito”.

Lo scrive in una nota Clemente Mastella, leader di Noi di Centro e sindaco di Benevento. “La verità – aggiunge – è che il rapporto con l’elettorato non si stringe, non c’è quella connessione sentimentale con il popolo sui temi, cui non può supplire certo il fattore emozionale legato alla tragedia di Gaza, a meno che non si voglia ricadere nella sindrome delle piazze piene e urne vuote.

È incredibile poi – prosegue Mastella – che alcuni leader, obnubilati da calcoli politici, abbiano perso il contatto con la realtà, arrivando a immaginare contendibili regioni come Calabria e Marche, dove invece si è perso con distacchi netti. Non serve preveggenza, ma almeno un minimo di realismo”.

Per Mastella, “più si sbilancia la coalizione verso temi massimalisti e verso il radicalismo di sinistra, più si perde, perché si allontana l’elettorato centrista e moderato. È successo nelle Marche e in Calabria: le aree centrali sono decisive per vincere”.

Il leader di Noi di Centro guarda ora alla Campania: “Le preoccupazioni non possono non allargarsi anche qui. Il giustizialismo etico, i veti su chi ha un reale radicamento territoriale, la disputa infinita tra Fico e De Luca, condizioni inaccettabili su identità e simboli di grandi tradizioni politiche e il fuoco amico contro gli alleati: se si persevera in questi errori, si rischia di compromettere la vittoria. Prima che sia tardi, si corregga la rotta”.

Mastella conclude: “Il paradosso è che proprio chi è nato sull’onda del cambiamento, oggi fatica a interpretarlo. Da una parte c’è la concretezza, dall’altra la fumosità: così non va”.

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