La conferenza stampa di Nicola Boccalone candidato alle Regionali pet la Lista Cirielli. Con lui Italo Cirielli, il coordinatore della lista del padre Edmondo candidato presidente della regione Campania per il centrodestra.
“La persona giusta”, esordisce Cirielli Jr, “una scelta ottimale che riserverà un risultato grandioso”. E lui Boccalone incassa.
Nell’atrio di palazzo Paolo V vecchie facce della destra beneventana, per supportarlo. “Alla chiamata di Cirielli non potevo dire di no”, attacca Nicola, “e non si poteva non cogliere al volo l’opportunità di voltare pagina rispetto a dieci anni di negazione della politica dell’era deluchiana”.
E qui riscuote l’applauso degli astanti accorsi per sostenerlo e ci sono anche alcuni rappresentanti di Fratelli d’Italia, dirigenti e rappresentanti di circolo, il che lo si può annoverare come un dato interessante. Boccalone fa la disamina della sua attività amministrativa e istituzionale. La chiamata di Viespoli nel 93 ma poi anche quella di d’Alessandro sindaco per il ruolo di city manager agli inizi degli anni 2000.
L’attualità. Boccalone individua il vulnus nella vexata quaestio della sanità e la mette in correlazione con ambiente e rifiuti, materie in cui ha inciso. La critica è al sistema di potere deluchiano che definisce centralista e accentratore mentre lui auspica un sistema che dalla periferia proietta verso il centro, nelle materie più delicate in cui la Regione ha un deficit, a suo parere, acclarato.
E così coi rifiuti, per cui la regione paga per eliminare i rifiuti nel resto d’Italia, e così per la sanità la cui spesa è cresciuta anche per scarsa capacità gestionale. Territorio protagonista, la ricetta di Boccalone.
