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Il naso del Cep  e il Movimento che fu

Il naso del Cep e il Movimento che fu

9 Novembre 2025 | by Enzo Colarusso
Il naso del Cep  e il Movimento che fu
Politica
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C’era una volta il Movimento 5 Stelle. E si perchè quello attuale, del primigenio furore, ha davvero ben poco e pure la definizione di grillini sta molto stretta e da addirittura fastidio ai nuovi “movimentisti” che con quelli del vaffa vogliono avere assai poco a che vedere. Lo dimostra nel nostro piccolo microcosmo la chiarissima apertura a Mastella, il Cerbero di un tempo, col quale i pentastellati di oggidì non mostrano alcuna difficoltà a condividerne il percorso. Conte ieri l’altro, prima di arrivare a Pietrelcina, s’era incontrato proprio con il sindaco di Benevento, come riporta il Mattino, in una vicenda conviviale sancendo, se ancora ce ne fosse bisogno, che certe contrapposizioni del passato non hanno più ragione d’essere e che “il Movimento considera prioritario l’impegno sulle battaglie più che l’ostracismo nei confronti delle persone”.

Mastella è sdoganato e da male assoluto della politica vecchio stampo diventa oggi un alleato affidabile col quale accompagnarsi, ora e dopo. E si, perchè tanta enfasi prelude a qualcosa di più sostanzioso che una semplice e tutto sommato anche normale alleanza di schieramento messa su per vincere le elezioni. Essa può preludere ad un allargamento su base locale di questo clima di simpatia e di ciò ne avremo contezza subito dopo il 24 novembre quando Mastella, a seconda della sua prestazione che rimane fondamentale per i suoi disegni futuri, penserà alle due grandi scadenze nostrane; le Provinciali e in misura maggiore le Amministrative beneventane. “Alleati a Napoli non può prescindere dall’accordo a Benevento”, ha sempre detto il Cep, anche col PD che rischia di rimanere isolato nell’antimastellismo ad oltranza, e che mette a disposizione il suo gruzzoletto solo a patti più che chiari e bisogna dargli atto che non si è mosso di un millimetro da questo assunto.

Sono gli altri ad essersi  avviati sulla via di Canossa e il “volemose bene” di queste ore con Conte, il ritorno di Fico in città per benedire il Figlio, le stesse ammissioni dei militanti locali a 5 Stelle, tutti ormai allineati al diktat contiano, i ribelli sono stati messi all’uscio, la dicono lunga sullo stato dei fatti. Come del resto accadde quattro anni fa quando Conte stesso ordinò che il Movimento non proseguisse nel sostenere Perifano perchè massone ammettendo le eccezioni di Mastella riguardo allo statuto.

Ora non c’è altro da fare che attendere l’esito delle Regionali, la chiave di volta per capire se il 24 ci sarà ancora spazio per Mastella oppure no. Lui mostra sicurezza, a tratti spavalderia. Si ritiene centrale, ripete, e oggi, attorniato dal solito nugolo di microfoni e cellulari, s’è spinto oltre contravvenendo il sondaggio del Corriere che lo inchioda ad un pericoloso 2,9%. “Io ho naso e il mio naso ha sempre funzionato bene nonozstante il raffreddore, ironizza, e in questi casi e vi dico che noi arriveremo al 4 e mezzo per cento”. Sostiene che a rivelarglielo sono i  più grandi sondaggisti d’Italia con i quali egli è in contatto e le preferenze lo avvantaggeranno. E allora se per Jannacci era questione di orecchio per Mastella c’entra il naso e il naso gli fa dire che senza di lui il centrosinistra non vince, non vinceva 20 anni fa e non vince oggi. Epperò il 25 deve eleggere il figlio e fare un gran risultato, al di al delle chiacchiere e dei proclami.

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