alca – Bagno di folla all’Hotel De la Ville per Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 Stelle questa sera ad Avellino per gli ultimi fuochi della campagna elettorale. E per tirare la volata al candidato governatore per il campo progressista della Regione Campania, Roberto Fico. Al tavolo dei relatori in una sala convegni piena all’inverosimile c’era anche il suo vice Michele Gubitosa, deputato irpino dei pentastellati e l’onorevole del Pd Piero De Luca.
Tra il pubblico praticamente tutti i candidati al Consiglio regionale del centrosinistra, oltre a diversi esponenti provinciali delle singole forze politiche. L’ex premier si è fermato a parlare con la stampa prima che cominciasse il convegno, aperto proprio da Gubitosa. Intanto, un primo “miracolo”: mettere seduti fianco a fianco il presidente della Provincia Rizieri Buonopane e il consigliere regionale Maurizio Petracca.

«Il governo delle tasse sta mettendo in ginocchio le imprese – dichiara Conte – abbiamo un incremento della pressione fiscale, un ampliamento dei poteri statali e, per le imprese, un crollo della produzione industriale. Il governo dovrebbe invece reperire risorse dagli extraprofitti delle banche e dal settore del riarmo per ridurre le tasse e rilanciare la nostra economia.
Invece continuiamo ad accumulare fallimenti. Anche sul piano della sicurezza registriamo un record di sbarchi e di ingressi irregolari, e aumentano furti e rapine. Qui in Campania, poi, il governo annuncia — per provare a influenzare le vostre elezioni — 100 euro in più per chi percepisce la pensione minima e un condono edilizio, dichiarando: “Siamo nati per sovvertire i pronostici”.
Si tratta di proposte disperate: promesse che stanno creando divisioni all’interno dello stesso centrodestra e della maggioranza di governo. Avevano promesso pensioni minime da 1.000 euro al mese, e ora avanzano proposte che non possono mantenere. Perfino sul condono stanno riesumando misure del 2003».
Per Conte, insomma, il centrodestra che candida alla presidenza della giunta regionale della Campania Edmondo Cirielli, è in grande difficoltà. «Ma credo che i cittadini campani – aggiunge – non si lasceranno prendere in giro da queste promesse elettorali. Anche perché li hanno visti all’opera. Nel 2022, in campagna elettorale, la presidente Meloni aveva promesso ogni cosa alla Campania, e non ha mantenuto nulla.
Oggi il ministro Calderoli ha firmato con alcuni presidenti di regione le intese sull’autonomia differenziata. Questo sì che è un atto serio, molto più concreto delle promesse elettorali di cui parlavamo prima. Che cosa sta accadendo? Bisogna chiederlo a Cirielli e a tutti i candidati del centrodestra. D’altra parte, come si giustifica una coalizione che, mentre fa campagna elettorale al Sud, vede la Lega portare avanti — in modo surrettizio e subdolo — un progetto di autonomia differenziata che la Corte Costituzionale ha già bocciato. Hanno inserito i LEP dalla finestra, nella legge di bilancio, e ora Calderoli procede per la sua strada, cercando pre-intese con alcune regioni».
L’autonomia differenziata secondo l’ex premier fa molto male, soprattutto a una regione come la Campania. «O l’Italia corre insieme – afferma – oppure con quel progetto rischiamo di frammentare il Paese, lasciando il Sud — a partire proprio dalla Campania — sempre più indietro».

Poi sul tema delle aree interne e il progetto sul “turismo delle radici” che vede l’Irpinia, attraverso l’ente Provincia di Avellino, beneficiaria di 90 milioni di euro per riqualificare borghi, strade, strutture, la stazione di ferroviaria di Avellino, quelle a ridosso della linea ferroviaria storica Avellino-Rocchetta e il “cammino di San Guglielmo”, Conte è netto: «Queste promesse le abbiamo viste in tutte le regioni dove si è votato. Sono sempre le stesse: siccome nelle altre regioni quei soldi non sono mai arrivati, sembrano fondi che vengono spostati da una campagna elettorale all’altra, senza atterrare mai da nessuna parte.
Le nostre proposte, invece, sono molte e concrete. Partiamo dalla Sanità, che in Campania soffre: dobbiamo completare con le risorse del Pnrr i progetti per le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità. I cittadini chiedono prestazioni efficienti e un rafforzamento della medicina territoriale, non certo un ulteriore spostamento verso la sanità privata, come sta facendo il centrodestra in molte regioni. Ci sono poi proposte per potenziare le infrastrutture, fondamentali per le aree interne.
La Corte dei Conti ha appena confermato che il progetto del ponte sullo Stretto è mal concepito, mal aggiornato e carente. È la seconda bocciatura. Sono stati immobilizzati 13 miliardi e mezzo di euro, utilizzando perfino i fondi di coesione di Calabria e Sicilia. Prendiamo quelle risorse e utilizziamole per le infrastrutture che servono davvero: strade, ferrovie, opere che migliorino concretamente la vita dei cittadini campani.
Per quanto riguarda le fasce più deboli, la nostra priorità resta la giustizia sociale. Non possiamo ignorare i 5 milioni e 700 mila poveri assoluti registrati nel Paese. La Campania è una regione con molte imprese innovative: dobbiamo creare buona occupazione, perché questo chiedono i cittadini. Ma chi resta indietro — conclude – anche solo temporaneamente, deve essere aiutato».