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Benevento, ecco perché tornare in Serie A è possibile

Benevento, ecco perché tornare in Serie A è possibile

16 Settembre 2022 | by Redazionale
Benevento, ecco perché tornare in Serie A è possibile
Benevento Calcio
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Inutile nascondersi, il sogno resta sempre lo stesso. Nonostante sia stato coronato già due volte, il desiderio della piazza e quello della società è vivo, vibrante, atteso. Il ritorno in A appare plausibile, concreto, raggiungibile. Ma il sogno deve scontrarsi con la realtà delle prime giornate di B in cui gli stregoni non sono riusciti ad ottenere ciò che volevano. Gioco a tratti impercettibile e poche certezze: dalla sconfitta casalinga d’esordio, all’insperato pareggio al Marassi. Dal doppio successo Frosinone-Venezia alla debacle interna con il Cagliari dei due ex. Il Benevento annaspa ma prova a rialzarsi.

Il calciomercato sannita si è concluso in tarda estate con un mix di giocatori in entrata di tutto rispetto: il presupposto da cui partire per la nuova stagione 2022-23. Ultimi arrivati in ordine cronologico a vestire la casacca giallorossa sono stati Simeon Tochukwu Nwankwo, per tutti Simy, in prestito dalla Salernitana (valore di mercato 1,50 milioni) e Maxime Leverbe, centrale francese dalla Samp (valore di mercato 2 milioni). Prima ancora sono arrivati i vari Veseli (valore: 400mila euro), Capellini (200mila), Kubica (2 mln), Schiattarella (600mila),  Koutsoupias (1,90 mln), Karic (300mila), La Gumina (2,40 mln) e Ciano (500mila). Questi i player che possono avere l’impatto maggiore su tutto il campionato degli stregoni. Un calciomercato da 8, secondo le pagelle della Gazzetta, con un bilancio dei trasferimenti pari a -3,53 milioni stando ai valori Transfermakt per una rosa di 29 atleti in totale dall’età media di 26,2 anni: 15 stranieri e 2 nazionali (Glik e Veseli, il primo out appena inizieranno i Mondiali in Qatar 2022).

Le reali chance del Benevento di tornare in Serie A passano soprattutto attraverso i nuovi innesti e i principali nomi di spicco dell’ultima stagione: Forte, Letizia, Acampora, Tello, Glik e Paleari. La notizia singolare è che i giallorossi appaiono quasi sempre favoriti nei singoli match nelle schedine pronte disponibili online, foriere di consigli sulle competizioni di Serie B, Serie A e dei maggiori campionati europei e coppe europee, oltre che alle quote dei bookmakers relative. Ma il dato principale è il disallineamento che si è verificato proprio in occasione delle debacle interne degli stregoni, soprattutto all’esordio con il Cosenza, dove i bookies non sono riusciti a prevedere il clamoroso stop della squadra di Fabio Caserta.

Proprio Caserta è il tassello mancante dell’intera questione. Mancante perché finora si è dato spazio solo ai nuovi innesti del calciomercato giallorosso di cui sopra. Mancante perchè secondo molti è lui il vero assente del campionato sannita. Almeno per il momento. Entrare nel discorso tecnico-tattico relativo al gioco del Benevento significa entrare in un ginepraio. Argomento spinoso perchè, a dirla tutta, finora si è visto davvero molto poco. Le chance di promozione del Benevento passano anche e soprattutto per l’impronta che il mister deve riuscire a conferire ad una squadra a tratti senz’anima, che sorprende quando ci si attende il peggio e delude quando tutto sembra possibile. Comprensibile la delusione degli oltre 7.000 in casa al Vigorito contro il Cagliari, con una curva nuovamente ricompattata per spingere uniti verso una sola direzione.

Il gioco del Benevento è ancora inespresso. Quello che si è visto nel big match contro i sardi è un gioco esasperato sugli esterni che punta a chiudere con traversoni insistenti by Foulon & Masciangelo per la testa di qualcuno che non arriva mai. Forte impatta in maniera eccellente, vedi Frosinone, ma non può risolvere tutti i problemi dei sanniti. Sembra mancare il centrocampo, fraseggi, profondità, movimenti dietro la linea di pressione, scambi e inventiva. Quello del Benevento sembra un gioco prevedibile per cui basta difendersi bene per mettere in cassaforte un pareggio. Il Benevento possiede un organico di livello con giocatori che possono dare uno switch alla gara in ogni momento. Forte, La Gumina, Ciano, Simy, Schiattarella, Acampora, Improta ma anche Tello, Karic e lo stesso Glik sui piazzati.

Scampato il pericolo (o l’affare De Rossi – dipende dai punti di vista), Caserta ha il compito inderogabile di dare un’anima al Benevento. Lo meritano gli oltre 7.000 abbonati. Lo merita Oreste Vigorito, instancabile, coriaceo, determinato. Campionato lungo, lunghissimo con almeno cinque corazzate difficili da impattare nel lungo periodo: Cagliari, Genoa, Bari, Brescia e Frosinone. Intanto la Reggina dell’ex veleggia in alto. Occorre un cambio di rotta e attendere la 38ma di ritorno.

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