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Lega Pro decide di fermarsi, chiederà stop alla Figc. D’Agostino: “Bisogna essere realisti”

Lega Pro decide di fermarsi, chiederà stop alla Figc. D’Agostino: “Bisogna essere realisti”

7 Maggio 2020 | by Alberto Tranfa
Lega Pro decide di fermarsi, chiederà stop alla Figc. D’Agostino: “Bisogna essere realisti”
Avellino Calcio
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In attesa di sapere cosa sara’ dei campionato di Serie A e di B, la LEGA PRO ha deciso di fermarsi.
I club di serie C hanno raggiunto l’accordo per chiedere al Consiglio della Figc lo stop definitivo alla stagione di 2019/20, con la promozione in Serie B delle prime tre in classifica ovvero Monza, Vicenza e Reggina. Per quanto riguarda invece la quarta squadra che andrebbe promossa, a quanto si apprende, le societa’ stanno valutando se proporre la scelta del quarto club tramite il merito sportivo o se chiedere la disputa dei playoff con tutti i protocolli necessari. L’altra importante decisione e’ stata quella di bloccare le retrocessioni, congelando anche i ripescaggi dalla Serie D. A pronunciarsi in via definitiva dovra’ essere il Consiglio federale.

Si è conclusa poco prima delle ore 17.00 la riunione che ha visto protagonisti i 60 club di Lega Pro. L’Us Avellino, rappresentata dal suo Presidente, Angelo Antonio D’Agostino, si è espressa sui cinque punti per i quali è stata chiamata a votare. Il club si è detto favorevole alla sospensione della Lega Pro, al blocco dei ripescaggi dalla serie D, al blocco delle retrocessioni e alla promozione diretta in serie B delle capolista di ogni girone. Per quel che riguarda l’ammissione alla serie B della quarta squadra, l’Us Avellino si è espressa in favore della promozione per meriti sportivi. Su tutte e cinque le votazioni, il parere del club è risultato quello di maggioranza.

“Non posso che fare mie le parole del presidente Francesco Ghirelli – ha dichiarato il Presidente D’Agostinobisogna essere realisti, senza lasciarsi travolgere dall’ottimismo o dal pessimismo dettati dagli altalenanti momenti sociali ed economici che stiamo attraversando. Ci sentiamo parte di una famiglia che rappresenta non solo il calcio in quanto business, ma in quanto realtà fortemente ancorata al territorio e, di conseguenza, alle sue problematiche. Questo ci obbliga ad anteporre la salute dei tesserati e la tutela delle imprese che sono dietro ai club di Lega Pro alla possibilità di riprendere il campionato o di giocare i playoff”.

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