Nel giorno dell’addio ad Annio Mayatico, prematuramente scomparso, la campagna elettorale arriva al giro di boa. Il clima appare disteso, il meglio di se la congerie politica l’ha dato nel momento della compilazione delle liste, per cui i tonio appaiono soft anche nei dibattiti televisivi, nelle poche occasioni in cui tocca assistervi. Nel centrosinistra De Caro, tra le sue poche osservazioni meramente politiche, parla del suo partito come unica ancora di serietà e solidità a dispetto della marea montante del populismo e delle destre inaffidabili.
Un PD che De Caro ha uniformato a sua immagine e somiglianza, con uno zoccolo duro bene identificato. Del quale non fa parte il sindaco di Airola Napoletano che reclama spazio e considerazione che gli sono negate. La sua virata verso Liberi e Uguali, non coronata da successo, e in ultimo l’appoggio a Giulia Abbate hanno scavato un solco quasi incolmabile con l’attuale establishment democratico umbertino. Napoletano ha il pregio di essere assolutamente diretto e pone interrogativi a Corso Garibaldi, sempre che vi sia ancora qualcuno pronto a raccoglierli
