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Benevento| Bando periferie, la controreplica della Mazzoni: “accuse mosse da sentimento dispettoso”

Benevento| Bando periferie, la controreplica della Mazzoni: “accuse mosse da sentimento dispettoso”

12 Agosto 2018 | by Enzo Colarusso
Benevento| Bando periferie, la controreplica della Mazzoni: “accuse mosse da sentimento dispettoso”
Politica
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Il pastrocchio sul bando periferie finisce per suscitare polemiche vecchie e nuove, in questo caso arroventando anche il clima familiare. In casa Mastella di certo il voto della senatrice Lonardo non può non avere esacerbato l’atmosfera distesa delle vacanze col sindaco che si era scagliato dapprima veementemente contro un provvedimento iniquo per gli interessi delle comunità per poi moderare e di parecchio i toni del suo intervento. A settembre, a bocce ferme, capiremo quale sarà il tenore del confronto tra l’ex ministro e l’intera deputazione sannita e ci sarà anche De Caro che ha fatto già intendere che non mancherà. Nel frattempo botta e risposta tra Direttorio ed Erminia Mazzoni che di tanto in tanto torna a dar fuoco alle polveri. L’ex vicesindaco aveva avanzato critiche forti circa la consistenza del bando, quando illo tempore fu elaborato, nel momento dell’insediamento della nuova giunta comunale. Un progetto accolto ma su cui aleggiavano parecchie riserve. La Mazzoni, che ha sempre espresso la sua opinione sull’operato della giunta, benchè ne fosse parte, prima del provvedimento di Mastella che la sollevò dall’incarico, forse per le malcelate velleità di Erminia di volersi candidare, lo ha sottolineato ancora una volta beccandosi gli strali di prassi. Mastella, per interposta persona, l’ha accusata di ignorare ad arte che a quel bando fece seguito un contratto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri che aveva tutti i requisiti “giuridici, logici, grammaticali” per essere stipulato. Il Giano bifronte Mastella-Parente accusa in sostanza la Mazzoni di “sputtanare” quella giunta di cui ha fatto parte fino al 12 giugno del 2017 e per rincarare la dose lancia l’accusa del “tradimento”  di quella Scuola di Magistratura che Mastella, in qualità di Guardasigilli, aveva cercato di dirottare da Catanzaro a Benevento non senza furibonde polemiche. Fu quello l’ultimo sussulto mastelliano prima della “catabasi”.  “Facesse la morale ad altri e non a noi”, tuonano da Palazzo Mosti,  “siamo di fronte alla stessa persona che quando in Parlamento fu presentato un ordine del giorno contro la presenza a Benevento della Scuola di Magistratura, voluta dal ministro Mastella, non si schierò al fianco dei beneventani ma dall’altra parte”. Puntuale arriva la replica di Erminia Mazzoni affidata ai socials. “Mastella sa che non io ma altri in aula hanno collocato all’ultimo posto della graduatoria il progetto relativo al bando periferie; non io ma altri hanno deciso di rivedere il finanziamento e non io ma altri in Senato hanno deciso di votare all’unanimità tale iniziativa emendativa”, il riferimento a Sandra Lonardo non appare poi tanto larvato. Mazzoni reputa “dispettosa” la piccata replica dei suoi interlocutori, “del tutto inafferente alle considerazioni che ho sviluppato in merito alla vicenda attuale”.  Scuola di Magistratura. “A parere del sindaco o della sua segreteria avrei perso il diritto di parola perchè 12 anni fa avrei votato contro la istituzione di una delle tre sedi proprio a Benevento. Ricordo a tutti che il tentativo di Mastella, allora ministro, di spostare l’istituzione da Catanzaro a Benevento era contenuta in un decreto ministeriale che non è un atto legislativo e dunque non viene votato in Parlamento. Anche volendo non avrei potuto votare nè a favore e nè contro un ipotetico odg. Tale decreto fu poi ritenuto illegittimo dal Tar”.

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