È stato conferito a Nicola Sguera il Primo Premio “Loris Malaguzzi” – sezione Educatori e Insegnanti – nell’ambito della sesta edizione del prestigioso premio internazionale intitolato al grande pedagogista reggiano. La cerimonia si è svolta il 31 agosto a Villa Minozzo (RE). Impossibilitato a partecipare personalmente, l’autore è stato rappresentato dall’amica e collega Marilisa Zarro, educatrice a Reggio Emilia.
Il testo premiato, “Frammenti di un discorso educativo”, è una riflessione coraggiosa e profonda sugli ultimi trent’anni di scuola italiana, che non esita a mettere in discussione derive tecnocratiche e burocratiche a discapito del sapere critico, della relazione e della crescita umana.
Questa la motivazione della giuria:
«Lo scritto di Sguera è teso a trasmettere il desiderio del sapere con una disquisizione attenta e professionale sulle attuali difficoltà alla luce delle nuove sfide poste nel passaggio dalla scuola delle competenze a quella di un sapere critico».
Una riflessione “fuori dal coro”, come la definisce l’autore stesso, che si conclude con un invito alla speranza attiva, lucida, resiliente:
«Allora, spes contra spem, attendo l’inatteso, un cambiamento non pensato dai tecnocrati. E lavorerò perché esso accada, testimoniando altre possibilità nella nostra quotidianità e tornando ad un duro lavoro di comprensione del nostro tempo, nutrito dalla giovinezza delle vite affidatemi dal caso. Che la scuola avvenire, dunque, sia utopia. O, meglio, “atopia”.»
Sguera ha anche annunciato l’uscita del suo primo romanzo, “Euthymios”, prevista per novembre 2025 con Bolis Edizioni. L’opera, ancora inedita, è già entrata nella rosa dei finalisti al Premio “Sergio Leone – Città di Roma – Giovani Talenti”, confermando la versatilità e la forza espressiva dell’autore anche nel campo della narrativa.

Frammenti di un discorso educativo