Si è svolto a Colle Sannita il Consiglio Comunale con il sindaco Michele Iapozzuto, che ha affrontato tra i punti all’ordine del giorno anche la proposta di riconoscimento dello Stato di Palestina come Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967, con Gerusalemme quale capitale condivisa, in un’ottica di convivenza pacifica e sicurezza tra israeliani e palestinesi.
La delibera, promossa dal presidente del Consiglio Comunale Igor Mascia, richiama l’attuale drammatica situazione nella Striscia di Gaza, dove le operazioni militari dell’esercito israeliano stanno causando centinaia di vittime palestinesi, e denuncia la mancanza di condanne chiare e nette da parte del Governo italiano e delle istituzioni europee rispetto alle violazioni del diritto internazionale e ai crimini di guerra. Viene inoltre sottolineato il blocco dell’erogazione di elettricità e degli aiuti umanitari, il disumano sfollamento forzato della popolazione e la necessità di un immediato cessate il fuoco, insieme alla liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas.
La proposta impegna il Comune a sostenere, nelle sedi internazionali e multilaterali, il rispetto del diritto umanitario e il rilancio del processo di pace basato sulla soluzione dei “due Stati”, affinché il conflitto non venga relegato nell’oblio e si arrivi a una pace giusta e duratura. Viene chiesto inoltre di sospendere urgentemente le autorizzazioni di vendita di armi a Israele per scongiurare ulteriori gravi violazioni.
Nel corso del consiglio, la minoranza consiliare si è astenuta sulla delibera, che è stata comunque dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi di legge.
Il Comune di Colle Sannita si inserisce così tra le istituzioni che riconoscono l’importanza di tutelare i diritti del popolo palestinese e di promuovere un ruolo attivo dell’Italia e dell’Unione Europea nel perseguimento della pace nel Medio Oriente, richiamando l’attenzione sulle responsabilità internazionali e sulla necessità di un impegno concreto e condiviso. La delibera verrà successivamente inoltrata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e all’Ambasciata palestinese in Italia.