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La nota dell’associazione “Mabello”

La nota dell’associazione “Mabello”

7 Maggio 2016 | by redazione Labtv
La nota dell’associazione “Mabello”
Attualità
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Riceviamo e pubblichiamo dall’associazione “Mabello”:

«In quasi ogni paese del centro-sud ci sono i randagi in strada, ma in nessun paese o solo dove opera qualcuno alla “Mabello” si notano maggiormente i problemi causati dal randagismo, semplicemente perché c’è chi divulga informazioni, foto e video. Ciò significa che muoiono cani ogni giorno, ovunque, senza che lo sappia nessuno, cani che vengono massacrati, o semplicemente investiti, che non hanno cibo ne un tetto, semmai lasciati in zone montane o deserte.
Noi semplicemente non ci voltiamo dall’altra parte, ed è per questo che, non riuscendo più a gestire, e non volendo farlo a vita in queste condizioni, crediamo che il problema sia difficilmente risolvibile dall’associazione senza l’aiuto delle istituzioni, o almeno, non nel breve termine. Da poco tempo, qualche settimana, siamo in continuo confronto con i vertici della giunta comunale di Cervinara per provare insieme a mettere la parola fine al problema. Per ora siamo ancora in una fase embrionale, ma pensiamo di essere abbastanza maturi, con esperienza nel campo, da poter affermare con decisione che il problema lo risolveremo, in un modo o nell’altro, con l’aiuto delle istituzioni(lo speriamo e siamo fiduciosi) o senza.
Nessuno ha mai messo in discussione le buone intenzioni dell’Amministrazione Comunale, non a caso tempo addietro ci è stata concessa una delibera di permesso alla sterilizzazione e reimmissione sul territorio, e cura per la profilassi dopo la sterilizzazione; ci hanno autorizzato alla messa a terra di cucce che abbiamo posto in zone sensibili del paese, e siamo in continuo contatto con loro, anche se le distanze sembrano più legali che monetarie e\o di cuore; e oggi a quanto pare, dalle notizie che ci arrivano, si sta cercando di avere, dopo nostra richiesta, la possibilità di poter sterilizzare in loco tramite l’Asl, visto che siamo costretti a pagare un qualsiasi veterinario per l’intervento, oppure raggiungere il presidio veterinario di competenza, cioè Monteforte Irpino, con tempi di attesa di quasi 1 anno(avete letto bene). Si sono mostrati disponibili a concederci (non sappiamo quando e non sappiamo come o sotto che forma) una copertura di spese da pagare direttamente alla farmacia (ad esempio) per una copertura pari ad 1/9 di quello che avevamo chiesto e l’1/16 delle spese che, ad esempio, abbiamo affrontato nel 2015.
Non comprendiamo realmente come possiamo essere fuorilegge…incontreremo al più presto il Sindaco sperando che ci dia delle direttive chiare nel merito con leggi alla mano, perché leggendo le carte, dovremmo noi temere per lui.
Ma non possiamo restare in silenzio come nei casi dei due cuccioli morti e uno in fin di vita, Mabello non può farlo, nessuno può immaginare che noi restiamo in silenzio non denunciando almeno sulla nostra pagina ufficiale ciò che accade sul territorio, soprattutto dopo che a quanto pare, in realtà, nessuno riesce a comprendere a pieno il problema se non lo vive; ovviamente il nostro post non era contro nessuno, non abbiamo mai ambito ad un canile, ma chiediamo un’area di appoggio per la cura e il mantenimento delle emergenze sul territorio, per prepararle alle eventuali adozioni, che avvengono sempre nel rispetto delle leggi, con la collaborazione dell’Asl, affidando cani microchippati, vaccinati, e nel caso di adulti castrati/sterilizzati, visto che noi siamo al collasso, non abbiamo più appoggi per i cuccioli, non possiamo più stallare situazioni di emergenza; tutte le possibili tane delle associate sono piene, e approfittiamo per chiedere alla popolazione di stringere i denti, ognuno per quel che può. Se avete emergenze non voltatevi, ma contattate l’Asl o le istituzioni, contattando solo noi non farete altro che delegare il problema non a chi di competenza, ma a chi di volontariato, senza che il problema risulti visibile ai più o a chi di vera competenza.
Non chiediamo un canile, non vogliamo più sentire la parola canile, vogliamo una struttura di appoggio secondo le norme vigenti, che, a dire il vero, non sono così restrittive nel caso di un possibile rifugio. Attendiamo che il Sindaco, insieme alla segretaria, ci convochi per trovare una soluzione legalmente prevista e fattibile; ma noi siamo in emergenza adesso, non possiamo pensare ad un progetto a lungo termine come potrebbe essere quella della Città Caudina. I cani muoiono in strada, non possiamo aspettare i vostri tempi, ma siamo coscienti che senza un appoggio massiccio delle istituzioni saremo sofferenti, ma mai morenti come i nostri amici a quattro zampe».

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