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Sperone| Cavalcavia chiuso: fronte comune per la riapertura

Sperone| Cavalcavia chiuso: fronte comune per la riapertura

15 Settembre 2017 | by Marco Grasso
Sperone| Cavalcavia chiuso: fronte comune per la riapertura
Attualità
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Cento giorni di isolamento, oltre tre mesi di disagi per famiglie e imprese. Stamane vertice in prefettura per provare a trovare una soluzione dopo il sequestro del cavalcavia numero 22 della Napoli-Canosa. Al tavolo del confronto, al quale erano presenti anche il sindaco di Sperone Marco Alaia, il presidente di Confindustria Pino Bruno, Autostrade per l’Italia e il primo dirigente della Polstrada irpina, Renato Alfano, anche la petizione firmata da centinaia di cittadini con la quale si chiede l’immediata riapertura del cavalcavia.

Domenico Manganelli, CEO Euronut

Preoccupato l’amministratore della Euronut Domenico Manganelli, costretto agli straordinari per limitare i danni alla sua attività e salvaguardare gli attuali livelli occupazionali. Manganelli chiede soluzioni rapide. Nella sua azienda, specializzata nella lavorazione di nocciole, lavorano 25 unità. “Stiamo facendo sacrifici e, come facilmente intuibile, ci stiamo rimettendo qualcosa sia in termini di costi aggiunti che di fatturato. Fino ad oggi non ho voluto prendere in considerazione l’ipotesi del ricorso alla cassa integrazione, speriamo di trovare una soluzione in tempi rapidi”.

Una soluzione che passa attraverso il Comune di Sperono e un’ordinanza di apertura chiesta al sindaco da più parti. “Difficile dire fino a quando potremmo tirare avanti. Non è facile operare in queste condizioni, basti pensare – continua Manganelli – che le operazioni di carico e scarico siamo costretti a svolgerle a piedi. Ormai siamo diventati esperti di meteo,le condizioni climatiche sono diventate un fattore decisivo per la nostra azienda”. Euronut, con una storia imprenditoriale di oltre vent’anni, vanta un portafoglio clienti di qualità, per oltre la metà concentrato all’estero. Significative anche le commesse italiane.

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