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Benevento| Vigorito e Mastella chiariscono la vicenda stadio. Il presidente: “C’è sintonia, ma su qualche opinione…”

Benevento| Vigorito e Mastella chiariscono la vicenda stadio. Il presidente: “C’è sintonia, ma su qualche opinione…”

18 Novembre 2017 | by Domenico Passaro
Benevento| Vigorito e Mastella chiariscono la vicenda stadio. Il presidente: “C’è sintonia, ma su qualche opinione…”
Attualità
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“C’è una forma di sintonia totale. Mi dispiace per quanto accaduto, ma alcune dichiarazioni sono state rilasciate solo come un tifoso con la sua passionalità. Sono grato a chi ha permesso la realizzazione di questo sogno e per gli interventi fatti, affinché questo stadio ospitasse le gare casalinghe del Benevento Calcio”. Così il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, nella conferenza stampa di questo pomeriggio congiunta con il vertice massimo del club calcistico cittadino. Il punto sulla questione stadio nel tentativo di far chiarezza ed alleggerire un clima di tensione di Comune e società sportiva:

“Non ho mai dimenticato chi ha permesso la realizzazione di questo sogno. – ha proseguito il primo cittadino – Quanto al dato della convenzione, non c’è alcun motivo di perplessità. Voglio ricordare che mi son preso io la responsabilità di firmare per far giocare la squadra in questo stadio, prendendomi direttamente delle responsabilità. In attesa, poi, dei contributi per le Universiadi e speriamo di poter realizzare quanto prima possibile.

Mi son visto titolato, senza essermi espresso sul calcio negli ultimi periodi e questo mi dispiace. Questa città è strana, perché a volte il pettegolezzo è molto più avanzato di altri aspetti. Ho visto, ad esempio, senza un atto o un qualcosa che l’amministrazione avrebbe voluto far realizzare un grande supermercato al posto del Teatro San Marco. Oltretutto, non si potrebbe realizzare per legge e, nonostante ciò, ho notato ulteriori commenti sulla vicenda.

Sono grato alla società per quanto fatto affinché questo stadio potesse ospitare le partite casalinghe di questa squadra. Quando il presidente vorrà, resta la nostra volontà di voler conferire al presidente Vigorito la cittadinanza onoraria”.

Netta la chiosa del presidente Oreste Vigorito nel suo intervento, diretto nei confronti di amministrazione e città, precisando che la società “non ha chiesto e non chiederà i soldi per interventi interni”. Tuttavia, il presidente del club sannita incalza: “non voglio sentire più che abbiamo un canone ridotto. Vorrei che resti tutto in camera caritatis, finché non ci sarà un confronto dopo il rendiconto della documentazione. Rispolverare un vecchio canone per l’acqua è qualcosa che eviterei”. 

Sulla vicenda stadio entra nel dettaglio il patron della società giallorossa: “Non è mai facile parlare di cose che sono nella testa e nel cuore. – ha spiegato l’avvocato Oreste Vigorito – Vorrei continuare ad essere il presidente di questa squadra, non solo perché il Benevento è arrivato in Serie A. Sono orgoglioso di essere il presidente della squadra di questa città. Ciò non può farmi dimenticare cosa significa essere un presidente. Vivo poco questa città, se non la domenica quando “siamo tutti Benevento”. Non metto sotto accusa il quotidiano di turno, ma il problema serio è che ho iniziato quest’avventura nel bel mezzo delle elezioni e, dunque, l’amministrazione di quel tempo non poteva intervenire. L’amministrazione si fece carico di alcune spese per quel che poteva, siglando poi una convenzione. Alcuni la ritengono esigua, ma questo era un campo impraticabile. Le condizioni della struttura di quel tempo non erano assolutamente quelle attuali. Non posso sentire accuse alla vecchia o alla nuova amministrazione.

Diedi la mia disponibilità per sistemare qualcosa con interventi che sono stati documentati e non ho mai richiesto un rimborso al Comune di Benevento. Abbiamo semplicemente consegnato una documentazione, affinché venisse vagliata.

Il problema della convenzione è scattato poiché alla terza promozione abbiamo avuto una diffida a metter a norma lo stadio, pena la non iscrizione al campionato. Se non avessi avuto la firma da parte del Sindaco per la proroga di un anno per la convenzione, allora non avremmo potuto giocare a Benevento. Avevo già l’accordo con il presidente del Bari per giocare al San Nicola, quindi la proroga è servita a far giocare la vostra squadra nella vostra città. Quella convenzione prevedeva che entro un anno avremmo trovato l’accordo per il nuovo canone della nuova convenzione, assumendo la responsabilità di anticipare le spese considerata la situazione attuale dell’amministrazione. Il presidente ha speso dei soldi per lo stadio e l’amministrazione ha preso l’onere di investire poi dei futuri contributi per il completamento delle opere. Da quel momento sembra esser esplosa una guerra: a me non risulta che il piano traffico sia stato fatto per non far venire i tifosi allo stadio. Ci sono delle difficoltà oggettive, ma mi sembra siano anche ingigantite. E comunque, credo guardare una partita di Serie A valga un giro in più per una città che comunque è bella”.

Sui rapporti Vigorito-Mastella, il patron ammonisce: “Evitiamo alcuni pettegolezzi. Il rapporto tra me e il sindaco, non sarà mai incrinato su queste cose. Magari, potremmo avere sono qualche punto di vista differente su un giocatore. Il calcio può aiutare a risolvere qualche problema, ma non è il vero problema di questa città. Faremo il possibile per restare in Serie A, cercando di siglare il record dell’unica squadra che si salva dopo 12 sconfitte consecutive. Non dico quanto ho speso prima, ma in questi ultimi interventi ho speso due milioni di euro, mantenendo fede ad un patto”. 

Sulla vicenda stadio le parti confermano la sintonia già annunciata in estate, quando sindaco da una parte e presidente dall’altra, comunicarono il piano che riguardava responsabilità ed impegni per gli interventi di adeguamento del “Ciro Vigorito” rispetto ai parametri della Serie A. Vigorito, dal suo canto, ha precisato come la società abbia mantenuto fede all’impegno preso, in attesa della risposta dell’amministrazione che dipenderà, inevitabilmente, dal fondi delle Universiadi che saranno investiti anche per il completamento del piano urbanistico. Questione stadio a parte, dopo aver ribadito la sinergia nei rapporti il presidente Vigorito ribadisce quanto detto in precedenti interviste e precisa:

“Io e l’onorevole abbiamo qualche problema solo riguardo qualche suggerimento sugli acquisti dei calciatori. La sua opinione si diffonde più velocemente di quella di un tifoso qualsiasi. Non è che non amo che Mastella esprima la preferenza per un giocatore, ma quando viene fatto pubblicamente mi mette in difficoltà con Iemmello, la tifoseria e con me stesso. Ecco perché ho detto che lei e De Laurentiis avreste fatto bene a farvi i fatti vostri. Il presidente del Napoli amministra bene i suoi soldi, ma non i miei. Sono un presidente di vecchio stampo, loro sanno amministrare bene il calcio mentre noi siamo poeti ancora di un vecchio calcio, acquistando ancora le magliette per i calciatori. Loro si augurano che squadre come le nostre scompaiano dalla Serie A, io dovrei pensare che sparisse il Napoli dalla Champions perché esce sempre fuori? No, perché ho già i miei problemi a cui pensare”.

Sul caso “biglietti” ed accrediti per le istituzioni locali, precisa Vigorito “non ho mai ricevuto richieste”. E poi spiega: “Quando dicono che la società non ha un’organizzazione da Serie A, io non vado a prendere le persone a casa. Posso fare le squadre, ma non aprire le autostrade quando arriva l’Inter e poi dimenticare partite come quella di domani che sarà probabilmente più importante e con circa seimila posti che saranno vuoti. Abbiamo distribuito per domattina 900 biglietti gratuiti. Non ho mai parlato della difficoltà di distribuire biglietti agli ospiti istituzionali, ho detto solo che i biglietti che andrebbero agli amministratori locali andrebbero agli ospiti di fuori. Ho detto esattamente l’opposto, ma gli amministratori avranno tutti i biglietti di questo mondo. La Serie A costa milioni di euro e se dobbiamo fare i pienone nelle grandi partite, dando il 20% omaggio per noi diventerebbe un danno. Bisogna considerare che questa è una società che si sostiene da solo”. 

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