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Casalduni| Ecoballe,la storia infinita

Casalduni| Ecoballe,la storia infinita

9 Dicembre 2017 | by Maresa Calzone
Casalduni| Ecoballe,la storia infinita
Attualità
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“Sono preoccupato, per la mia comunità e per il territorio,ho bisogno di avere risposte e fare chiarezza sulla questione delle ecoballe e dello Stir” Esordisce così al telefono Pasquale Iacovella sindaco di Casalduni, comune che ospita il famigerato Stabilimento di tritovagliatura e imballaggio di rifiuti. Con un accordo firmato dalla Provincia di Benevento, Regione Campania – Samte, a Casalduni sarà realizzato un nuovo impianto che si aggiungerà al preesistente Stir, con la nuova struttura si potranno lavorare altre 30 mila tonnellate di rifiuto organico (umido).Sulla vicenda il Presidente della Provincia Claudio Ricci rassicura, e sostiene la bontà del progetto, annunciando la positività dell’opera che garantirà risparmi per i cittadini. Va bene, va tutto benissimo, ma il sindaco di Casalduni afferma di non dormire sonni tranquilli “Non abbiamo visto nessun progetto, non conosciamo l’esatta dinamica del funzionamento del nuovo impianto , che potrebbe comportare anche nuove situazioni negative come per il passato, le ecoballe se così le possiamo definire, sono sotto gli occhi e il naso di tutti. In decomposizione, ormai completamente a cielo aperto perché la copertura che le isolava dall’ambiente esterno è stata macerata con l’autocombustione,le ecoballe sono letteralmente sventrate, producono un odore acre, e i liquidi finiscono nel terreno,dove la gente ha le piantagioni, o fa pascolare gli animali,e poi vogliamo parlare delle falde acquifere? Sono queste ultime che più mi preoccupano. Sono due i serbatoi dell’acqua in prossimità dell’impianto,uno  è del comune di Casalduni, l’altro del vicino comune di Fragneto Monforte. Forse questo non vuol dire niente, forse non c’è attinenza con le malattie e l’incidenza di tumori nella zona,spero di sbagliarmi, ma intanto credo sia lecito preoccuparsi e cercare una strada che porti alla sicurezza per la salute di tutti”. Afferma ancora Iacovella nell’intervista fiume, che prende i toni di un accorato appello a chi deve gestire il mega flusso di rifiuti. Iacovella sostiene di non essere contrario alla costruzione dell’impianto se ben fatto, ma pretende garanzie sul funzionamento.Intanto il sindaco ha  fatto formale richiesta per accedere  ai documenti amministrativi  dell’Accordo di programma tra la Provincia di Benevento, la Regione Campania e la società Samte, sottoscritto lo scorso 4  dicembre 2017, per comprendere meglio le dinamiche dell’impianto e i vari accordi. “Non capisco come sia stato possibile raggiungere l’accordo senza il coinvolgimento dell’Ato rifiuti (Ambito territoriale ottimale) aggiunge il sindaco. Intanto sulla collina di San Fortunato le ecoballe imperano come un monumento della civiltà contemporanea, a cui i cittadini hanno malvolentieri fatto l’abitudine, ora la notizia di un ampliamento dello Stir sta inevitabilmente creando fermento, non solo nelle ecoballe. La gente è preoccupata e con gli amministratori già paventano misure di protesta anche imminenti. Gli abitanti a ridosso dell’impianto sono esausti, d’estate l’aria diventa davvero irrespirabile. “Mi rendo conto che con 900 mila euro della Provincia di Benevento si possono tutelare i posti di lavoro degli operai dello Stir, e questo è positivo, ma non posso far finta di niente rispetto alla salute delle persone e alla tutela del territorio, se ingrandire l’impianto significa quantità e “qualità dei rifiuti” insostenibili, allora non lo voglio, per me l’ambiente e la salute della gente vengono prima di ogni cosa”. Conclude il sindaco.

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