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Avellino| Bilancio 2017, arriva il commissario. Consiglio a rischio scioglimento

Avellino| Bilancio 2017, arriva il commissario. Consiglio a rischio scioglimento

21 Agosto 2018 | by Redazione Av
Avellino| Bilancio 2017, arriva il commissario. Consiglio a rischio scioglimento
Attualità
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(alca) – Il prefetto di Avellino, Maria Tirone, nomina un commissario ad acta per la redazione del bilancio consuntivo 2017 del Comune, quello – per intenderci – approvato solo in giunta durante la gestione Foti e bocciato dai revisori dei conti. L’arduo compito di trovare la quadra nei conti di Palazzo di Città passa, dunque, nelle mani del dirigente di seconda fascia, Mario Tommasino che dal suo insediamento avrà 30 giorni di tempo per completare l’atto, avvalendosi della collaborazione degli uffici comunali. Per l’amministrazione Ciampi un fulmine a ciel sereno, visto che prima di questa mattina non c’era stata alcuna diffida né fissata una tempistica precisa per chiudere l’iter di revisione. Se il documento contabile redatto dal commissario, e passato al vaglio dei revisori, non dovesse essere approvato dal consiglio comunale ciò determinerebbe lo scioglimento dell’assise.

Naturalmente si tratta di un voto importante che va vagliato con attenzione, in quanto, più che in altre circostanze, un sì o un no avranno un peso maggiore e potranno determinare il futuro politico dell’ente. Oltre a quello operativo, almeno nell’immediato. Più che in altre occasioni, insomma, verranno a galla posizioni e responsabilità, e non solo da parte dei consiglieri. Sotto i riflettori anche gli uffici e il dirigente dell’Area Economica che a maggio scorso, su indicazioni della giunta Foti e in particolare dell’assessore Maria Elena Iaverone, compilarono il bilancio successivamente non condiviso dai revisori e ora stanno lavorando alla sua ristrutturazione in base ai suggerimenti dell’assessore Gianluca Forgione. Per loro, a giorni, inizierà una terza necessaria collaborazione su quegli stessi dati contabili con Tommasino che porterà alla definitiva stesura del consuntivo.

Se questo non dovesse passare l’esame dell’aula, a quel punto il prefetto dovrebbe nominare un altro commissario che traghetterebbe l’amministrazione comunale fino alle prossime elezioni. Naturalmente, una gestione ordinaria impedirebbe di fatto la stabilizzazione del personale precario di Palazzo di Città, facendo perdere all’ente 8 posti di lavoro, senza contare che il margine di manovra per qualunque spesa sarebbe notevolmente ridotto, penalizzando soprattutto i servizi al cittadino.

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