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Carta carburante, come scegliere quella perfetta per voi

Carta carburante, come scegliere quella perfetta per voi

3 Ottobre 2019 | by redazione
Carta carburante, come scegliere quella perfetta per voi
Attualità
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La Legge di Bilancio 2018 (n.205/2017), con l’obbligo di fatturazione elettronica non solo per le persone giuridiche che abbiano rapporti con la Pubblica Amministrazione, ma anche tra soggetti titolari di partita IVA (quindi in caso di relazione Business to Business, o B2B) e tra questi ultimi e i consumatori privati (Business to Consumer, o B2C), ha provocato una rivoluzione nella gestione dei pagamenti e della contabilità per le imprese e i liberi professionisti.

Nello specifico, uno dei settori interessati più da vicino dalla nuova normativa è stato quello dei rifornimenti di carburante per le auto aziendali: con l’esclusione del contante dai metodi accettati per l’emissione della fattura elettronica (e quindi per inserire tale spesa tra quelle valide per le detrazioni fiscali), i titolari di partita IVA si sono dovuti orientare necessariamente verso strumenti tracciabili come carte di credito o prepagate, bancomat, bonifici e assegni.

L’innovazione delle carte carburante

A questo punto si è reso fondamentale riuscire a trovare un metodo di pagamento tracciabile, facile da usare, ma che (soprattutto nel caso in cui tale strumento venga dato in mano ai dipendenti) consenta comunque uno stretto controllo da parte dell’azienda.

Le carte carburante stanno rispondendo alla perfezione a questa necessità:

  • ogni operazione è tracciata, quindi la spesa è valida per la richiesta di fattura elettronica, di conseguenza ammissibile per le detrazioni fiscali;
  • sono utilizzabili esclusivamente nei circuiti di rifornimento carburante (nessun pericolo che i soldi in essa presenti vadano in ricariche del cellulare o in cene fuori;
  •  anche se consegnate ai dipendenti, l’azienda mantiene il controllo in qualsiasi campo, dal budget alla sospensione o riattivazione della carta;
  • visto che la legge ha previsto la regola “una transazione, una fattura elettronica”, questi prodotti offrono anche un servizio di archiviazione delle bolle, facilitando il compito all’azienda (soprattutto a quella con un importante parco macchine).

Come scegliere la carta carburante più adatta

Le differenze tra un libero professionista e una grande azienda sono considerevoli, di conseguenza l’uno certamente non avrà le stesse necessità dell’altro. Per questo motivo il mercato delle carte carburante negli anni (anche prima dell’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2018, con i relativi obblighi) si è specializzato con la creazione di varie tipologie di prodotti. Due sono le grandi scelte da affrontare: carta di credito, prepagata? Brandizzata o libera?

Per quanto riguarda il primo quesito, bisogna fare una specifica: alcune carte prepagate pensate per l’acquisto di carburante possono essere ricaricate secondo le necessità (come i prodotti simili per i privati); altre invece sono dei buoni elettronici (tipo le gift cards), non più utilizzabili una volta che il credito è finito. Per questo la domanda potrebbe essere così riscritta: è meglio la carta di credito, la prepagata ricaricabile o quella “usa e getta”?

La prima soluzione può essere usata anche nei circuiti del rifornimento di carburante, ma non è settoriale: l’azienda, pur mantenendo costantemente il controllo sulle spese del dipendente, non può impedire a priori che i soldi vengano spesi per beni di prima necessità, per il pieno all’auto o per comprare vestiti. Considerando che con le carte di credito è l’istituto emettitore che anticipa i soldi per conto dell’azienda o del libero professionista, questo può richiedere, a seconda dell’importo messo a disposizione, delle garanzie che non sempre sono a portata delle piccole imprese.

Per quanto riguarda le prepagate, invece, questo discorso non è valido: possono essere usate solo ed esclusivamente nei POS dei punti di rifornimento carburante e non è richiesto alcun tipo di garanzia perché i soldi immessi (o anticipati, come nel caso dei buoni elettronici) sono già quelli dell’azienda (quindi non ci sono terze parti in gioco).

Riguardo alla seconda domanda, se volete avere maggiore libertà di scelta, ovvero maggiore possibilità di risparmio, prediligete le carte libere rispetto a quelle brandizzate: alcune prepagate (soprattutto le non ricaricabili) possono essere usate solo nel circuito presso il quale sono state acquistate; altre invece, purché il punto sia collegato con Visa o Mastercard (i più comuni), consentono di comprare il carburante da qualsiasi rivenditore, comprese le pompe bianche.

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