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“Mal’aria”, che aria tira nelle aree interne ?

“Mal’aria”, che aria tira nelle aree interne ?

23 Gennaio 2020 | by Alberto Tranfa
“Mal’aria”, che aria tira nelle aree interne ?
Attualità
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“In Italia l’emergenza smog è sempre più cronica e si ripresenta puntale ogni anno”. La conferma arriva dai nuovi dati di Mal’aria, il report annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico in città, che quest’anno scatta una triplice foto sul nuovo anno che si è aperto con città in codice rosso, sul 2019 e sul decennio che ci siamo lasciati alle spalle. E tra Avellino e Benevento è, purtroppo, un continuo testa a testa, a partire proprio da quest’ultimo dato: nel decennio 2010-2019 la città irpina per ben 8 anni ha superato il limite di Pm10 previsto dalla legge, fissato in 35 giorni con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi/metro cubo. Un gradino sotto Benevento, dove sono 7 gli anni in cui si è andati oltre la soglia. Per un soffio, è ed proprio il caso di dirlo, il 2019 non è stato un anno di “Mal’aria”: ad Avellino la centralina posizionata presso la Scuola Alighieri si è fermata a 31. 29 invece i giorni in cui a Benevento la postazione di contrada Santa Colomba ha superato il limite previsto dalla legge. Un dato, però, condizionato, dal N.V. ossia dati non valutabili. Ma il report a firma di Legambiente prende in considerazione, per il 2019, anche l’ozono, che dopo le Pm10, è l’inquinante che per tossicità e per i livelli di concentrazione che possono essere raggiunti incide maggiormente sulla salute umana. La legge prevede un massimo di 25 giorni all’anno con concentrazioni superiori a 120 microgrammi per metro cubo . Male Avellino che addirittura è 23esima in Italia in virtù dei 46 giorni in cui il valore è stato superato. Un passo in avanti Benevento che dai 27 giorni del 2018 esce fuori classifica. Riducendo la margherita degli anni al 2020, da poco iniziato, la situazione non è certo delle migliori: ad Avellino in 23 giorni sono stati 14 gli sforamenti di PM10, mentre a Benevento, il valore si è fermato a 12. Numeri che proccupano e che vedono impegnate le rispettive amministrazioni: Festa  ha preparato l’ordinanza antismog che prevede nessun n stop alle auto, ma l’obbligo per gli avellinesi è di abbassare di due gradi i riscaldamenti e non superare i 18 gradi a scuola, negli uffici e nelle proprie abitazion. A Benevento, invece, dopo lo stop alle auto  domenica c’è stato un incontro tra il presidente della Provincia, Antonio Di Maria e l’assessore all’ambiente del comune, Luigi De Nigris per dare vita ad un tavolo permanente in provincia che veda coinvolti anche la direzione provinciale della regione Campania, l’Università, l’Asl, l’Arpac e la Camera di Commercio.

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