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Io resto a casa: il decreto anti covid-19. Ecco cosa prevede

Io resto a casa: il decreto anti covid-19. Ecco cosa prevede

10 Marzo 2020 | by Alberto Tranfa
Io resto a casa: il decreto anti covid-19. Ecco cosa prevede
Attualità
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Io resto a casa. E’ stato ribattezzato cosi dal premier Giuseppe Conte il decreto che cambierà, si spera per un tempo limitato, la quotidianità delle persone. Da oggi è entrato in vigore e prevede fino al 3 aprile, tutta una serie di misure in materia di contenimento da Covid-19 che prima riguardavano solo le zone rosse. Che non esistono più, esiste un’unica “zona protetta” che riguarda l’intero territorio nazionale. Nel testo viene specificato che va “limitata al massimo la mobilità al di fuori dei propri luoghi di dimora abituale, solo ai casi strettamente necessari”. Spostamenti autorizzati solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (come ad esempio dover acquistare farmaci o alimenti introvabili nel proprio comune) o motivi di salute (comprovati da certificato medico) “. Tutti coloro che dovranno spostarsi dovranno presentare una autocertficazione scaricabile dal sito del ministero dell’interno compilarla e presentarla alle forze dell’ordine che effettueranno controlli. Chi deve fare lo stesso spostamento potrà utilizzare un unico modulo specificando che si tratta di un impegno a cadenza fissa. C’è l’obbligo per tutti coloro che hanno una “sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5) dovranno rimanere pressso il proprio domicilio ed evitare al massimo i contatti sociali.

Le misure nello specifico.

I locali
Pub, discoteche, sale giochi centri di aggregazione ma anche sale scommesse chiuse fino al 3 aprile. Stesso discorso per musei, cinema e teatri.Nel fine settimana chiusi i centri commerciali. Bar e ristoranti potranno aperti dalle 6 alle 18 rispettando le raccomandazioni sulla distanza. Si può uscire per fare la spesa per i prodotti alimentari,  ma anche per tutti gli altri prodotti. I negozi sono aperti e dunque qualsiasi compera è consentita. L’importante è mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro .

L’istruzione
Fino al 3 aprile stop a scuole di ogni ordine e grado e università. Non si svolgeranno più nemmeno le riunioni collegiali degli organismi didattici. Tutte le istituzioni scolastiche sono invitate a fornire le attività didattiche online- L’unica eccezione riguarda i corsi di medicina e le attività tirocinanti sempre in ambito sanitario.

Lo sport
Si ferma tutto lo sport agonistico e non. Divieto esteso anche a palestre, piscine e spa. Chi vuole, però, può andare a correre, andare in bicicletta o fare sport ed altre attività motorie negli spazi aperti purché vi siano le condizioni per rispettare la distanza di sicurezza.

Cerimonie
Niente cerimonie civili e religiose, dunque stop a matrimoni e funerali. luoghi di culto possono aprire solo se in grado di garantire la distanza di almeno un metro

I trasporti
Non si ferma la circolazione di merci, motivo per cui non mancheranno i beni di prima necessità, nè il trasporto pubblico locale. Per i trasporti urbani ed extraurani è stata inoltre disposta un’azione straordinaria di sanificazione.

Le pene
Chi viola le prescrizioni rischia fino a 3 mesi di arresto e una multa di 206 euro. Per le attività commerciali che non rispettano le regole il rischio e’ la chiusura. Pene ancora più gravi potranno essere comminate a chi, infetto, fuggirà dalla quarantena.

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