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Covid-19: e se la crisi fosse una risorsa?

Covid-19: e se la crisi fosse una risorsa?

31 Marzo 2020 | by redazione
Covid-19: e se la crisi fosse una risorsa?
Attualità
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L’emergenza Covid-19 ha stravolto la nostra quotidianità e costretto tutti noi a cambiare la nostra routine e le nostre abitudini.

L’ansia per il futuro, l’obbligo di restare chiusi in casa, la paura del contagio, le incertezze legate all’evoluzione della malattia e la difficoltà a trovare distrazioni possono generare in ognuno di noi una forte paura.

È facile sentirsi demotivati, spaventati e vivere momenti in cui l’ansia e il panico possono portare a comportamenti impulsivi o a mancanza di lucidità.

Ansia e Paura sono le emozioni prevalenti; paura di affrontare qualcosa che non conosciamo, qualcosa che è invisibile e, soprattutto, non prevedibile e incontrollabile.  Dunque, la non conoscenza del pericolo o, meglio, l’incapacità di poterlo, in qualche modo, controllare, induce a sentimenti ansiogeni o a sviluppare ansia nei confronti della situazione generale.

In altre parole, oggi avendo perso la nostra routine proviamo paura e conseguente ansia perché non conosciamo cosa ci aspetta. Avere paura in questo momento è assolutamente normale ed è protettiva; difatti, ci consente di mettere in atto comportamenti tesi alla tutela di noi stessi e dell’altro.

Proviamo, tuttavia, a dare una nuova lettura a questo evento che è entrato nelle nostre vite senza alcun preavviso e che sta mettendo a dura prova la nostra salute psicologica.

Improvvisamente e, soprattutto, contro la nostra volontà, abbiamo dovuto fermarci. Ciò rappresenta quello che in psicologia viene definito un evento critico paranormativo; ossia un evento improvviso e imprevisto che coinvolge la persona e l’intero sistema familiare e che comporta uno stravolgimento del modo di vivere del sistema. Il coronavirus, come gli eventi paranormativi nelle famiglie, non possiede la caratteristica della scelta, per cui, non essendo accompagnato da una serie di aspettative, sta sconvolgendo la società nella sua interezza inducendo una crisi.

Se pensiamo al concetto di “crisi”, siamo abituati a considerarlo nella sua accezione negativa e a percepirlo come qualcosa da temere e da allontanare perché ci mette di fronte alle nostre insicurezze, alle nostre paure, alle nostre fragilità e alle nostre responsabilità; proviamo invece a pensarlo nella sua accezione positiva.  Albert  Einstein diceva che: “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi… E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie…“Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito”.

Utilizziamo questa crisi come un’occasione per riscoprire la nostra forza interiore, per meditare, riflettere e osservare, lasciando andare ciò che ci provoca sofferenza, situazioni o persone che non ci appartengono più. Impariamo a stare con le nostre emozioni; solo conoscendole possiamo gestirle e fronteggiarle.

Riscopriamo le nostre passioni e i nostri desideri. Credo sia giunto, per ognuno di noi, il momento di riprendere i sogni nel cassetto, le decisioni rimandate, gli obiettivi prefissati e mai raggiunti. Concentriamoci sulle cose che ci piace fare e, soprattutto, vediamola come un’occasione per smettere di correre prendendoci cura della relazione con l’altro.

La parola “crisi” in cinese è composta da due ideogrammi che possono essere tradotti come “pericolo” e “punto cruciale”. Quindi crisi come pericolo, sofferenza ma anche crisi come momento cruciale in cui scoprire l’opportunità di un cambiamento, nuove doti e potenzialità.

Insomma, proviamo a pensare a questa crisi come una vera e propria risorsa, un’opportunità per muovere un nuovo passo verso una maggiore consapevolezza di sé.   Certo ci costerà sofferenza e fatica ma è proprio da questo dolore che riusciremo a trovare una nuova armonia.

Mi piace pensare che da questa crisi ne usciremo delle persone migliori; in fondo come diceva Albert Einstein: “E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze.”

E se proprio non riusciamo da soli a vedere la luce in fondo al tunnel chiediamo il supporto di un professionista; in questo momento di grande smarrimento sono numerosi gli sportelli di sostegno psicologico attivati per aiutarci a ritrovare il nostro equilibrio.

Di Oliviero Romina- Psicologa psicoterapeuta familiare

 

 

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