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Puglianello, acquistati i test rapidi. Rubano: “Sta per partire una grande operazione di screening sul territorio”

Puglianello, acquistati i test rapidi. Rubano: “Sta per partire una grande operazione di screening sul territorio”

17 Aprile 2020 | by Alberto Tranfa
Puglianello, acquistati i test rapidi. Rubano: “Sta per partire una grande operazione di screening sul territorio”
Attualità
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Il Comune di Puglianello ha acquistato una prima scorta di test rapidi per rilevare l’infezione da Covid-19. Questa dotazione sarà destinata ad operatori sanitari, dipendenti e amministratori pubblici operanti all’interno dei confini territoriali, oltre ai lavoratori delle attività di prima necessità residenti o operanti a Puglianello. Gli  esami saranno effettuati da personale specializzato, sia medico che paramedico. Tra questi il sindaco di Cusano Mutri Giuseppe Maturo, pioniere tra i primi cittadini nella scelta di procedere con i test rapidi, che ha accolto con piacere e senso del dovere l’invito del collega Francesco Maria Rubano. I test sono stati acquistati presso la società Orthosyn srls, il cui amministratore unico, Enzo Rapuano, è cittadino di Puglianello e noto imprenditore del mondo della sanità. “Ringrazio il sindaco Maturo per la disponibilità nel darci una mano ad effettuare i test – spiega Francesco Maria Rubano – e anche Enzo Rapuano per averceli forniti in tempi brevissimi. Sta per partire una grande operazione di screening sul territorio, onde censire e verificare tutte le persone che, per svolgere il proprio lavoro, si espongono al rischio contagio. In questo modo rendiamo un servizio a costoro, soprattutto a quelli che non vengono sottoposti a tampone da parte delle rispettive aziende, e anche a tutto il resto della cittadinanza che potrà così essere tranquilla dopo aver maturato la convinzione che a Puglianello la situazione è totalmente sotto controllo. Non a caso, grazie alle misure draconiane adottate fin qui dall’Amministrazione in carica, siamo uno dei pochi comuni dove non si è registrato alcun caso di coronavirus. Ma questo dato, seppur incoraggiante, non ci permette di cullarci: bisogna tener duro perché il pericolo è ancora là fuori che incombe”.

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