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Avellino| Sforamenti di Pm10 oltre il limite, arriva la solita ordinanza di Festa contro i roghi dei residui vegetali

Avellino| Sforamenti di Pm10 oltre il limite, arriva la solita ordinanza di Festa contro i roghi dei residui vegetali

21 Aprile 2020 | by Redazione Av
Avellino| Sforamenti di Pm10 oltre il limite, arriva la solita ordinanza di Festa contro i roghi dei residui vegetali
Attualità
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Trentasei sforamenti di polveri sottili nonostante il traffico ridotto dalle disposizioni anti coronavirus e i riscaldamenti sostanzialmente spenti grazie all’alta pressione. Avellino è già oltre la soglia massima consentita dalla legge per le Pm10 nell’arco di un anno. A far registrare il primo sforamento che supera i limiti normativi è stata la centralina Arpac di via Piave, quella installata nell’ex scuola media Dante Alighieri. Mentre quella del V Circolo di via Scandone è ferma a 20. Come sempre si può notare un’ampia differenza tra i rilievi delle due apparecchiature dovuta ai diversi posizionamenti. E anche questo è un fattore sul quale riflettere.

Insomma, neanche le misure anticovid, da settimane in vigore per limitare il contagio, sono riuscite a bloccare lo smog nel capoluogo irpino che risente della morfologia del territorio e della contiguità con gli altri comuni del suo hinterland, oltre che della particolare ventilazione nell’intera zona, a causa della quale anche i roghi agricoli dei paesi vicini finiscono, in una certa percentuale, per pesare sul bilancio delle polveri sottili disperse ad Avellino.

Per provare a risolvere la situazione appare evidente come sia necessario uno studio serio e approfondito da cui emergano i giusti rimedi. Ci vogliono immediate contromosse e la pianificazione di un intervento complesso e articolato su più fronti. Cosa che finora non è stata neanche annunciata dal sindaco Gianluca Festa che si è limitato ad un provvedimento di principio volto a controllare forni ma anche camini e impianti di riscaldamento, così come le emissioni delle vecchie auto. Disposizioni alle quali non si è dato seguito, se non con le rinnovate ordinanze contro gli abbruciamenti. Adesso, però, serve di più, partendo dai controlli e da un’intesa reale e consapevole con gli altri sindaci della cintura urbana. Ma, soprattutto, servono esperti competenti per capire come va affrontato il problema.

Intanto, sollecitato dai dati dell’Arpac, nel pomeriggio di oggi il sindaco di Avellino firma l’ennesima ordinanza contro l’abbruciamento dei residui vegetali connessi alle attività nei terreni agricoli, in orti e giardini ma anche parchi pubblici e privati del territorio comunale fino al 31 maggio prossimo. I trasgressori saranno puniti con una sanzione amministrativa che va dai 250 ai 500 euro.

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