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Avellino| Consiglio comunale, scompaiono mozioni e interpellanze: l’opposizione abbandona l’aula

Avellino| Consiglio comunale, scompaiono mozioni e interpellanze: l’opposizione abbandona l’aula

9 Ottobre 2020 | by Redazione Av
Avellino| Consiglio comunale, scompaiono mozioni e interpellanze: l’opposizione abbandona l’aula
Attualità
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Poco più di un’ora e mezza per approvare i tre punti all’ordine del giorno portati dalla maggioranze e rinviare, eventualmente, ad un’altra assise i 7, tra mozioni e interpellanze, presentati dall’opposizione e riguardanti varie tematiche. L’assise del Comune di Avellino batte un nuovo record, negativo, con l’amministrazione Festa che liquida l’appuntamento praticamente in solitaria invertendo l’ordine del giorno e bypassando la discussione sui temi indicati dalla minoranza. Passa il cambio di denominazione del Museo Civico di Villa Amendola, che diventerà un’istituzione, ma il perché nessuno lo sa, né il sindaco, relatore sull’argomento lo ha spiegato. Ok anche al nuovo regolamento per l’utilizzo del Campo Coni con il solo emendamento del consigliere in quota M5S Nando Picariello che ha chiesto l’esenzione dal pagamento dell’abbonamento d’ingresso alle famiglie con un reddito basso. Non più 20mila euro, però, ma fino a 5000 euro.

Infine, approvate a maggioranza anche le modifiche alle autorizzazioni necessarie alla sistemazione dei dehors per i locali del centro città.

L’unico confronto, a parte l’esenzione per il Coni, c’è stato sempre con Picariello in merito alle misure di contenimento dell’inquinamento da polveri sottili, che ha visto intervenire anche i consiglieri Luigi Urciuoli e Gerardo Melillo.

Poi più niente, con il resto della minoranza che nel frattempo aveva lasciato l’aula in presenza o interrompendo il collegamento in remoto. Oltre che per l’inversione dell’odg, anche perché all’inizio è stato consentito che il numero legale fosse garantito da consiglieri collegati online solo attraverso l’audio ma i cui volti non apparivano sul monitor. E dunque senza possibilità di un’identificazione certa. Per Giordano, Preziosi, Iandolo, Cipriano e Santoro, insomma, una seduta illegittima, e per questo abbandonata sul nascere.

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