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Mercogliano| Irpinia Pride, ci sarà anche Don Vitaliano Della Sala: su queste tematiche serve il confronto

Mercogliano| Irpinia Pride, ci sarà anche Don Vitaliano Della Sala: su queste tematiche serve il confronto

29 Luglio 2022 | by Redazione Av
Mercogliano| Irpinia Pride, ci sarà anche Don Vitaliano Della Sala: su queste tematiche serve il confronto
Attualità
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All’Irpinia Pride 2022 – Rivoluzione di Pace, la marcia per i diritti LGBT+ che domani dipingerà dei colori dell’arcobaleno le strade principali della città di Mercogliano, ci sarà anche un intervento del prete irpino, don Vitaliano Della Sala. L’attuale direttore della mensa-dormitorio “Don Tonino Bello” di Avellino nonché parroco di Capocastello – l’antico borgo frazione di Mercogliano – è sempre stato al centro del dibattito pubblico, locale e nazionale, per le battaglie progressiste che negli anni ha portato avanti, schierandosi ogni volta al fianco degli indifesi e dei discriminati.

Già nei giorni scorsi, quelli che hanno accompagnato l’organizzazione del Pride, don Vitaliano ha dimostrato grande vicinanza e supporto ad “Apple Pie: l’amore merita LGBT+” – l’associazione avellinese che ha ideato e creato l’evento – prima partecipando alla conferenza stampa di presentazione e, poi, invitando il presidente di “Apple Pie”, Antonio De Padova Battista, a parlare ai propri fedeli alla fine della messa domenicale che ha celebrato nella chiesa dei “SS. Pietro e Paolo” di Capocastello.

Alla presenza della Stampa, don Vitaliano ha dichiarato: «In questi anni anche in Irpinia abbiamo fatto tanti passi in avanti, pure se il cammino è faticoso e tanti altri ne restano da fare. Per quanto mi riguarda, io appartengo a una Chiesa progressista, dunque ritengo che anche un tradizionalista debba avere il proprio spazio e la possibilità di esprimersi all’interno della propria Chiesa e comunità. Ecco, non è così dall’altra parte. Ho infatti spesso sentito dire “No, la mia Chiesa è quella fatta solo da persone che la pensano come me. Perciò – ha concluso – spero davvero che dal 30 luglio in poi anche nei nostri territori ci si cominci a confrontare davvero su queste tematiche. E il confronto non può fare altro che bene».

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