Le parole del Ministro Valditara, bloccato all’uscita dell’Unifortunato, lasciano poco spazio all’immaginazione: sulla questione Torre dovrà essere il Comune a fare le dovute valutazioni. E il Comune le sue valutazioni le ha fatte visto che ha spianato il vecchio edificio ed è in procinto di spianarne un altro, il plesso Nicola Sala, che dovrebbe andare giù a giugno.
Tutto questo in assenza del responso dell’ispezione ordinata dal ministero lo scorso 26 settembre e che Valditara assicura che verrà esaminata con accuratezza anche se sono passati ormai 8 mesi da quel 26 settembre quando i quattro emissari di Viale Trastevere trascorsero una intera giornata al Megaparcheggio in una valutazione blindata delle carte relative ai progetti. E tuttavia, il clima che abbiamo potuto intuire nel passaggio alla Giustino Fortunato del Ministro dell’Istruzione è sembrato incline all’imbarazzo, come se della questione sarebbe stato meglio non parlarne, ne all’interno di una intervista e tanto meno all’interno del canonico spazio riservato alle domande in una conferenza stampa; spazio che infatti non è stato concesso pur essendo stato annunciato.
Insomma, s’è capito quanto l’argomento fosse sdrucciolevole anche dal fatto che nella sua tappa beneventana Valditara e il suo preoccupatissimo entourage, non abbiano previsto alcuna sosta sul cantiere della Torre o agli ex Scolopi di Via Camerario oppure ancora alla Nicola Sala nemmeno per un segnale politico, nessuno avrebbe preteso una disamina tecnica.
Si comprende che Benevento sia una piccola città e che lo sguardo del ministro voli alto sui massimi sistemi ma qui ci sono in ballo 17 mln di euro, una ispezione motivata dalle inchieste di Altrabenevenrto, ma ritenute più che plausibili dal Ministero, e le giuste rimostranze di una cittadinanza che vorrebbe vederci chiaro in tutta questa storia.
C’è da sperare che si comporti in modo diverso nella sua seconda annunciata virata beneventana il prossimo 15 maggio.