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Avellino| Barbieri, parrucchieri e centri estetici chiusi, Fiordellisi (Cgil): si tutelino i lavoratori

Avellino| Barbieri, parrucchieri e centri estetici chiusi, Fiordellisi (Cgil): si tutelino i lavoratori

11 Marzo 2020 | by Redazione Av
Avellino| Barbieri, parrucchieri e centri estetici chiusi, Fiordellisi (Cgil): si tutelino i lavoratori
Lavoro e Sindacati
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In seguito all’ordinanza regionale con la quale il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha disposto la chiusura, su tutto il territorio regionale, di barbieri, parrucchieri e centri estetici fino al 3 aprile, l’Ebac Campania ricorda che anche queste categorie rientrano tra le imprese dell’Artigianato e che, se in regola con i versamenti dei contributi, possono accedere, per tutelare il reddito ai propri dipendenti, allo speciale fondo stanziato per l’emergenza coronavirus, che mette a disposizione un sostegno economico per chi è stato costretto a fermare la propria attività.
Per avere tutte le informazioni e il supporto in merito alla possibilità di accedere ad un aiuto economico previsto dal Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato per i danni a causa del coronavirus i dipendenti possono contattare la Cgil Avellino.
«Infatti – afferma Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil irpina – in questi giorni di emergenza sono tante le piccole attività, commerciali in particolare, che stanno licenziando. Tutti coloro che ci chiamano non versano al fondo bilaterali terziario/commercio Ebiter o dell’artigianato Ebac. I consulenti, superficialmente, per far risparmiare qualcosa creano danni maggiori come in questo caso di crisi: eppure il versamento è obbligatorio dal gennaio 2007 e oggi potevano avere sollievo».
«Chiediamo – prosegue Fiordellisi – a tutte le imprese piccole e grandi di attivare tutte le procedure possibili di tutela per i lavoratori, ma anche per loro, ci sono tante piccole attività che hanno deciso di impeto licenziamenti, si può con strumenti alternativi tutelare l’impresa e i lavoratori tipo l’adesione agli enti bilaterali specie nell’artigianato e nel commercio.  Serve senso di responsabilità da parte delle associazioni datoriali di questi settori per far sviluppare buone pratiche come l’adesione agli enti bilaterali».
«Questa crisi del coronavirus – conclude il segretario generale della Cgil irpina – nel dramma, potrebbe essere la svolta per rilanciare l’azione degli enti bilaterali che nel Sud, in Campania, sono stati sempre bistrattati mentre in situazioni di criticità o per migliorare la professionalità dei dipendenti sono una formidabile risorsa e tutela, basta volerlo».
L’Ebac è una libera associazione senza fini di lucro costituita ai sensi dell’Accordo interconfederale nazionale del 21 luglio 1988 e regionale del 12 marzo 1991 dalle organizzazioni artigiane e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori allo scopo di garantire interventi a favore delle imprese artigiane e dei loro dipendenti in momenti di difficoltà economica e produttiva.
In Campania si registrano cadute dell’attività produttiva, riduzioni di posti di lavoro, difficoltà per le imprese a realizzare innovazioni, insufficienze di servizi, arretratezza delle infrastrutture, assenza di sostegni mirati alla assunzione per le aziende artigiane; per questo, attraverso l’Ebac e tutte le organizzazioni artigiane e sindacali confederali di categoria intendono impegnarsi insieme per favorire lo sviluppo dell’Artigianato e con esso promuovere il lavoro produttivo e l’occupazione.

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