breaking news

Airola| Detenuto evade dal carcere minorile. La denuncia del Sappe

Airola| Detenuto evade dal carcere minorile. La denuncia del Sappe

29 Aprile 2017 | by Vincenzo De Rosa
Airola| Detenuto evade dal carcere minorile. La denuncia del Sappe
Cronaca
0

Airola – Stava per essere tradotto in comunità quando un giovane detenuto dell’Istituto Penale Minorile è sfuggito alla sorveglianza riuscendo nel suo tentativo di evasione. L’episodio, verificatosi nel pomeriggio di mercoledì 26 aprile, è stato denunciato dal Sappe, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, attraverso un duro comunicato stampa a firma del segretario generale Donato Capece.

Il Sappe parla infatti di “clamorosa evasione” ma, anche, di episodio “prevedibile”. “Nel pomeriggio di mercoledì 26 aprile il giovane – si legge nel comunicato stampa a firma di Donato Capece – stava per essere tradotto in comunità, ma durante le operazioni di trasporto, complice anche la scorta ridotta di Polizia Penitenziaria è fuggito. E’ da tempo che il SAPPE denuncia come i trasporti e le traduzioni avvengono sotto scorta rispetto al previsto modello operativo in uso ai Nuclei di Polizia Penitenziaria addetti a questo specifico servizio, ma le nostre  sollecitazioni non sono state affatto raccolte. Se avessero ascoltato le denunce del Sappe, questo grave episodio non sarebbe avvenuto”.

“Ora bisogna catturare il detenuto evaso, ma una riflessione – continua la nota – deve essere fatta sulla precaria sicurezza del carcere di Airola. Ci sembra che da tempo la situazione sfugge di mano al comandante del reparto di Polizia Penitenziaria, che evidentemente ha improntato una organizzazione del lavoro e una quotidianità penitenziaria ad Airola fallimentare sotto il punto di vista della sicurezza e della rieducazione trattamentale. Da mesi il Sappe chiede, nell’indifferenza dell’amministrazione penitenziaria, una ispezione ministeriale nel carcere minorile di Airola”.

“Quel che accade ogni giorno nel carcere minorile di Airola – questa la conclusione a cui giunge il sindacato – è sintomatico di ingovernabilità e disorganizzazione. Eppure le nostre denunce rimangono senza risposte ed adeguati provvedimenti. Gli agenti di Polizia Penitenziaria devono andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o – peggio – aggrediti da una parte di popolazione detenuta che non ha alcun ritegno ad alterare in ogni modo la sicurezza e l’ordine interno. Non dimentichiamo che contiamo ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dalla Giustizia minorile e dall’amministrazione penitenziaria”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *