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Atripalda| Giallo sulla morte di Naccarelli, domani l’autopsia per chiarire le cause

Atripalda| Giallo sulla morte di Naccarelli, domani l’autopsia per chiarire le cause

20 Aprile 2020 | by Redazione Av
Atripalda| Giallo sulla morte di Naccarelli, domani l’autopsia per chiarire le cause
Cronaca
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Sarà l’autopsia affidata al medico legale Elena Picciocchi a chiarire le cause della morte di Michele Luigi Naccarelli, 55enne ritrovato ieri privo di vita nella sua abitazione di Contrada Pettirossi ad Atripalda. A lanciare l’allarme era stato uno dei due figli che vivono in casa con lui, che avrebbe scoperto il corpo del padre riverso a terra in una pozza di sangue. Sul posto il 118 che ne ha potuto solo constatare il decesso e i carabinieri della locale stazione, insieme ai colleghi della Compagnia di Avellino e al personale della Sezione Investigazioni Scientifiche dell’Arma che ha svolto i rilievi del caso.

L’uomo nel gennaio del 2012 sparo, uccidendola, la moglie Fabiola Speranza. Un raptus di follia – raccontò egli stesso durante il processo – al culmine dell’ennesimo litigio ma anche un’imprudenza fatale, in quanto Naccarelli disse di aver esploso quei colpi di pistola solo per intimorirla. 12 anni di reclusione in primo grado diventati 10 in Appello, il 55enne era uscito dal carcere per uno sconto di pena circa un mese fa.

Ora sulla sua morte si stanno facendo tante ipotesi ma solo un’esame scrupoloso del cadavere, dopo quello esterno svolto ieri dalla stessa Picciocchi, potrà sciogliere tutti i dubbi del giallo. L’autopsia, su disposizione del sostituto procuratore del Tribunale di Avellino Teresa Venezia, sarà effettuata domani. Sulla zona posteriore della testa è stata riscontrata un’ampia ferita, un taglio che il 55enne potrebbe anche essersi procurato cadendo a terra. Magari in seguito ad un malore. Tutte le piste, però, sono ancora aperte e gli inquirenti non escludono ancora nulla.

Sempre ieri, intanto, si è registrato uno spiacevole episodio che ha visto come vittime due tecnici di Rai3 andati sul posto per girare delle immagini ma violentemente aggrediti. Per loro è stato necessario ricorrere alle cure del 118. Danneggiate anche le apparecchiature in dotazione. Un atto vile da condannare con decisione, sul quale stanno indagando gli stessi carabinieri.

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