Un borgo bellissimo, quello di Santa Croce del Sannio, che si trasforma in un teatro di posa per la rievocazione storica de “La Pace”, giunta alla 240ª edizione.
“La Pace – una storia d’arme e d’amor” si sintetizza in una lunga scia di emozioni, palpabili negli sguardi dei protagonisti e dei figuranti, gente, questa di Santa Croce, cresciuta con il forte senso di appartenenza a questa manifestazione, che assume, dopo due secoli e mezzo, il valore di un rito per la comunità.
Una messa in scena che si materializza su un palcoscenico naturale, che ha come sfondo l’antica fontana del paese, e le case del borgo, con gli antichi palazzi a fare da cornice. La storia si snoda su fatti realmente accaduti, come le invasioni saracene, dipanandosi poi nella storia d’amore tra Maribella e Seudan, con un epilogo dal sapore shakespeariano.
L’evento vede la partecipazione della gente di Santa Croce, in una organizzazione sinergica tra Comune, Pro Loco, Gal Alto Tammaro e associazioni come “Benevento Longobarda”.
Una giostra con uomini a cavallo e dame in costume d’epoca ridipinge ogni volta un nuovo affresco del paese, dove la gente, da generazioni, racconta un pezzo di storia intagliato nella leggenda.
La manifestazione si tiene dal 1786, e ancora oggi viene vissuta con la stessa passione da tutti.
“La Pace – storia d’arme e d’amor” è una rievocazione di un tempo lontanissimo, ma racchiude un messaggio sempre vivo, che si riflette sulla complessità del nostro tempo, sulle nostre discriminazioni, le nostre guerre, con la sostanziale differenza che nell’evento “La Pace”, l’amore salva.
