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La tela dei ragni

La tela dei ragni

13 Febbraio 2016 | by Enzo Colarusso
La tela dei ragni
Politica
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Clemente ed Umberto. Sono loro ad animare la campagna elettorale a Benevento. Tutto, per forza di cose, gira attorno alle loro orbite. Orbite che finiscono per intrecciarsi . Accade che, come in una partita a scacchi, i due grandi duellanti provino a rifilarsi stoccate, a sottrarre pedine l’un l’altro. Mastella ha un suo progetto: rilanciarsi per le politiche del 2018. Per arrivare a questo ha bisogno di ricomporre la sua base elettorale, semmai ampliarla e renderla compatta come a i bei tempi. Le elezioni beneventane sono un banco di prova importante per comprendere se le sue velleità siano sostenute da una certa dose di successo. E allora l’ex Guardasigilli ha provato a sfondare il campo promettendo ai suoi ex come Fausto Pepe, per esempio, ampia autonomia in caso di successo, una vicesindacatura che ha le forme di una vera e propria sindacatura, ottenendo un garbato rifiuto dal sindaco in carica.  Con Viespoli e la De Girolamo avvia negoziati di disgelo ma in quel caso la partita è lunga e costellata di imprevisti, e ad Ucci ha inviato messaggi chiari. Insomma unire le anime fumantine di un centrodestra sciamannato e porsi come anello di congiunzione. De Caro, che sa di giocarsi molto anzi moltissimo dalla tornata elettorale di giugno, non è da meno. Sottrae l’NCD al ceppalonese, lo convince a non intromettersi nel gioco delle primarie piddine e lavora a ricomporre i cocci con i De Mita. Con le anime nardoniane avrebbe stretto un patto per portarli  nel suo orticello riconoscendo loro la patente di deluchiani di riferimento.  Anche con l’eterno elastico Angelo Miceli sarebbe in fase avanzata un accordo di massima. Ma è il contatto mai interrotto con Pepe il dato più interessante. Il dottor Faust avrebbe fatto sapere all’Avvocato che gli accordi si faranno, se si faranno, non prima del 7 marzo cioè dopo le primarie ma un ostacolo importante sarebbe rappresentato dalla lista autonoma che Umberto non sarebbe disposto a concedere. Fausto si gioca le sue carte che non sono moltissime. Lancia Lepore, gli è accanto anche fisicamente, e a prescindere se lo abbia subito o realmente proposto cercherà di cavare il massimo  chiedendo lacrime e sangue ai suoi portatori di voti in vista dei tavoli delle trattative per la vera grande premessa delle elezioni. Per le quali De Caro scende in campo col simbolo, un grandissimo rischio calcolato. Clem proverà ad infilarsi in questi giochi? Scaltrezza e astuzia non gli mancano e neppure la consapevolezza di perdere poco al contrario del rivale che invece può perdere tutto.

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