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Cervinara, Tangredi: «Spiotta e Casale non sanno di cosa parlano, voto unanime per la gestione pubblica»

Cervinara, Tangredi: «Spiotta e Casale non sanno di cosa parlano, voto unanime per la gestione pubblica»

29 Marzo 2016 | by redazione Labtv
Cervinara, Tangredi: «Spiotta e Casale non sanno di cosa parlano, voto unanime per la gestione pubblica»
Politica
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Immediata la replica del sindaco di Cervinara Filuccio Tangredi sulla gestione dell’acqua pubblica. In particolare, il primo cittadino, si rivolge alla consigliera di opposizione Veronica Spiotta e al presidente del consiglio Pellegrino Casale. Per Tangredi «non sanno di cosa parlano» ed in più pone loro l’interrogativo: «Ma perché determiniamo noi tale scelta?». Per la precisione il pomo della discordia verte sulla tipologia di gestione che Spiotta e Casale preferiscono sia «pubblica» e quindi da «mantenere all’Alto calore servizi». Ma sulla stessa linea, stranamente, anche il primo cittadino Tangredi che si considera «in pieno accordo sia con l’opposizione sia con il presidente del consiglio» optando, anch’egli, per una gestione pubblica. Ma riordiniamo un attimo le posizioni. Nell’ultimo consiglio comunale, andato deserto in quanto solo quattro sono stati i presenti, Spiotta e Casale hanno accusato Tangredi e la vicesindaco Caterina Lengua di aver preso posizioni sulla gestione dell’acqua scevri dal consenso del consiglio comunale. In poche parole, Lengua e Tangredi, avrebbero deciso un disegno di gestione con il presidente dell’Alto calore, Lello De Stefano, senza passare per l’approvazione del parlamentino cervinarese. Un’azione totalmente smentita dal sindaco chiedendosi inoltre «di quale disegno si parla visto che non è stata presa alcuna decisione a riguardo». «L’Alto calore è in dissesto finanziario e la legge prevede un’aggregazione degli enti per la gestione».

In poche parole, il sindaco, allude alla legge regionale 15 approvata nel mese di dicembre che prevede l’accorpamento degli enti sovracomunali gestori delle acque. Ci sarà un accorpamento delle due Province, quella di Avellino e Benevento, in un nuovo ente. Tale fusione dovrà avvenire entro il 3 giungo e, a quel punto, quando nascerà l’Eic (Ente idrico campano) l’Alto calore – che gestisce le acque irpine – e la Gesesa – che gestisce quelle del beneventano – dovrebbero confluire in una nuova realtà più ampia. Per quella data tutti i comuni dovrebbero dare la propria adesione pena l’intervento delle autorità regionali nella sostituzione della gestione ordinaria delle competenze. Infatti, altro punto era proprio questo da discutere in consiglio: l’adesione all’Eic. Ma a riguardo non è mancata la spiegazione del capogruppo di maggioranza, Raffaella Cioffi, che ha manifestato «la volontà di discutere di tale disegno insieme all’opposizione, ma con informazioni più precise». Ad ogni modo l’opposizione e Casale optano per la gestione pubblica e Spiotta aggiunge preferendo «l’Alto calore a patto si parli di gestione virtuosa». Situazione, per l’ente, totalmente opposta a quella attuale. Intanto il primo cittadino comunica che a giorni sarà convocato il consiglio comunale per discutere sul tema annunciando «anche un voto all’unanimità per la gestione pubblica».

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