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Epifani in Irpinia: “Mezzogiorno, attivare leva investimenti pubblici”

Epifani in Irpinia: “Mezzogiorno, attivare leva investimenti pubblici”

31 Luglio 2017 | by Alfredo Picariello
Epifani in Irpinia: “Mezzogiorno, attivare leva investimenti pubblici”
Politica
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Francesco Todisco, esponente di spicco di “Articolo Uno”, fa coincidere la sua prima uscita pubblica, ad Avellino, da consigliere regionale con l’arrivo nel capoluogo irpino di Guglielmo Epifani, presidente della X Commissione (Attività Produttive) della Camera dei Deputati. Sul tavolo, ci sono diverse questioni. Tre sono quelle più cogenti, a detta di Todisco: l’emergenza idrica, il concetto di Area Vasta e la ex Irisbus. Per ognuna di loro, Todisco ha una proposta che faranno parte di un’unica mozione da “presentare quanto prima all’attenzione del Consiglio e del Governo regionale”.

Todisco, dunque, è per la politica del fare. Su pochi ma importanti fronti, almeno per il momento. “Dobbiamo fare di tutto per arrestare il declino del Mezzogiorno, dovuto ad anni ed anni di crisi”, dice subito Epifani. “E’ necessario attivare, quanto prima, una politica di investimenti pubblici , altrimenti il Mezzogiorno farà sempre più  fatica a crescere e a creare occupazione”, sottolinea l’ex segretario del Partito Democratico. “In Italia si investe sempre meno e questo non è un bene: gli investimenti pubblici sono crollati, cresce solo la spesa pubblica corrente. Non si va da nessuna parte con le esportazioni, almeno solo con le esportazioni”.

 

Epifani ha parlato anche di politica e di legge elettorale: “E’ uno sforzo che va sostenuto quello di costruire un’alleanza più vasta intorno al centrosinistra. Deve pero essere chiaro su quale programma di cambiamento si fonda un’alleanza più ampia”. Guglielmo Epifani sostiene, a queste condizioni, l’azione di Giuliano Pisapia a patto che l’ex sindaco di Milano, “sia conseguente”. “Penso -ha aggiunto l’esponente di Mdp – che il Pd ha fatto cose giuste e cose sbagliate. Vanno riconosciute le prime; ma Renzi dovrebbe riconoscere anche le seconde in modo tale da correggerle. Se poi viviamo nel migliore mondo possibile, dove tutto è andato bene, il rischio è che andiamo a sbattere e con noi anche il Paese”.

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