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Avellino| Governo di salute pubblica, Ciampi a quota 12. Sfiducia dietro l’angolo

Avellino| Governo di salute pubblica, Ciampi a quota 12. Sfiducia dietro l’angolo

12 Settembre 2018 | by Redazione Av
Avellino| Governo di salute pubblica, Ciampi a quota 12. Sfiducia dietro l’angolo
Politica
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(alca) – Non c’è solo il centrodestra a intraprendere la via della collaborazione con il sindaco Vincenzo Ciampi. La prima riunione sulle nuove linee programmatiche da presentare in assise, dopo il ritiro voluto dal primo cittadino e la richiesta di un contributo aperta a tutti, è andata in archivio registrando anche la presenza di Adriana Percopo per “Avellino Libera e progressista”, Ettore Iacovacci per “Avellino Democratica” e Stefano Luongo di “Insieme Protagonisti”. Dunque, ai due consiglieri di Forza Italia, Ines Fruncillo e Lazzaro Iandolo, a Damiano Genovese della Lega e a Sabino Morano, ancora per poco nel gruppo misto ma in procinto di aderire proprio al partito di Salvini, se ne aggiungono altri tre inquadrabili in altrettante correnti del Partito Democratico. Oltre, naturalmente, i 5 del Movimento 5 Stelle. E siamo a 12.

A questo punto si profila una sorta di “governo di salute pubblica” con alcuni elementi diversi da quelli immaginati in prima battuta, e in particolare i consiglieri di “Mai Più” e Dino Preziosi de “La Svolta inizia da te”, che pure avevano sostenuto Ciampi al ballottaggio. Le loro pregiudiziali, però, che vanno nella direzione di un azzeramento della giunta e della nomina di un esecutivo tecnico formato da 5 elementi, oltre che verso una più ampia rivisitazione del progetto di governo e del modus operandi dell’amministrazione, li hanno automaticamente esclusi da ogni ragionamento.

E così da loro, 4 in tutto, da Nadia Arace di “Si Può” e dai 5 consiglieri di “Avellino e popolare” parte la conta per chiudere in anticipo l’esperienza targata 5 Stelle. Gli altri, a partire dai 6 del Pd, i 3 di Davvero e Gianluca Gaeta di “Insieme Protagonisti” non si sono ancora espressi ma c’è chi dice che in molti vogliono aspettare prima l’esito delle elezioni provinciali del 31 ottobre.

In ogni caso, dopo il consiglio di lunedì, qualunque giorno potrebbe essere buono per sfiduciare il sindaco o presentare le dimissioni in blocco ad un notaio. Per farlo servono 17 consiglieri decisi a staccare la spina e, numeri alla mano, al momento ne mancano ancora diversi.

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