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Regionali a luglio, no della maggioranza. Parola al Parlamento

Regionali a luglio, no della maggioranza. Parola al Parlamento

13 Maggio 2020 | by Alberto Tranfa
Regionali a luglio, no della maggioranza. Parola al Parlamento
Politica
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La maggioranza conferma il ‘no’ all’ipotesi di far svolgere le elezioni Regionali  gia’ a luglio.
E il governo, al cui interno non mancano perplessita’ sulla possibile apertura dei seggi in piena estate (il ministro D’Inca’ non ha escluso un possibile election day a fine settembre assieme al referendum costituzionale), sceglie di non intervenire direttamente (e quindi non appoggiare la richiesta dei governatori uscenti), lasciando che sia il Parlamento ad esprimersi. Il sottosegretario all’Interno, Achille Variati, oggi in commissione Affari costituzionali della Camera, dove e’
all’esame il decreto elezioni, per quanto riguarda l’eventuale apertura di un’ulteriore finestra elettorale per le elezioni Regionali , ha infatti dichiarato che “il governo non presentera’
emendamenti su questo decreto e valutera’ eventuali emendamenti parlamentari”. Ma le forze che sostengono l’esecutivo puntano a
blindare il testo, preannunciando l’intenzione di non voler presentare emendamenti, il cui termine scade venerdi’. E’ questa, almeno, la linea emersa gia’ la scorsa settimana e confermata  da Pd, Leu e M5s. Anche Forza Italia non sarebbe d’accordo a far svolgere le elezioni REGIONALI a luglio, mentre
FdI – pur non schierandosi a favore – avrebbe oggi sollecitato comunque il governo ad esprimersi, dando “indicazioni chiare”. Quanto alla Lega, l’orientamento prevalente, viene confermato,
e’ di non appoggiare con un proprio emendamento la pressante richiesta dei governatori uscenti, compresi quelli leghisti, di andare al voto fra due mesi. Il pressing dei governatori si e’
manifestato anche alcuni giorni fa, in occasione della riunione con il premier Conte e i ministri Boccia a Speranza, sulle riaperture differenziate a partire da lunedi’ 18. Secondo quanto e’ emerso, Conte avrebbe preso atto delle richieste, spiegando
che ne avrebbe discusso con i ministri interessati, limitandosi a un “vedremo”. Resta comunque in campo l’ipotesi di accorpare il referendum sul taglio degli eletti alle REGIONALI e amministrative in autunno. Tra le uniche possibili modifiche al
testo, ci sarebbe quella di prevedere che, in caso di necessario ulteriore rinvio delle elezioni oltre l’autunno, il governo dovra’ procedere con un nuovo decreto ad hoc.

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