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Benevento| Guerra aperta nel PD

Benevento| Guerra aperta nel PD

8 Giugno 2020 | by redazione
Benevento| Guerra aperta nel PD
Politica
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Di Enzo Colarusso – “La dialettica, il confronto, talvolta lo scontro, sono il sale della vita di una «Comunità partito». Quando, invece, contravvenendo alle regole che ci si è liberamente dati, si decide scientemente, prescindendo dal merito e dalla storia dei fatti, di ordire una polemica strumentale, trasferendola sugli organi di stampa e sui social, per fini che, nel migliore dei casi appaiono confusi, si fa del male a quella Comunità che si dichiara di voler rafforzare”. E’ ormai patente lo scontro che si registra all’interno del PD tra la maggioranza o sedicente tale, decariana e quela che ormai chiameremmo opposizione interna, seppure ancora embrionale, capeggiata da Raffaele Del Vecchio. Le dichiarazioni del candidato sindaco del 2016 non sono piaciute a parecchi e la reazione a quelle affermazioni sarcastiche a propoisito dell’organigramma del cosiddetto “governo ombra” sono affidare a Domenico Galdiero, vicesindaco di Solopaca e membro dell’Assemblea nazionale del PD. Galdiero reputa” profondamente ingiuste” le parole di Del Vecchio e ci va giù assai duramente. “Nel 2016, dopo che era stato per 10 anni vice-sindaco dell’amministrazione Pepe, condividendone oneri e onori, usò disconoscere quell’esperienza rappresentandosi come il Nuovo. L’Alieno. Finì come tutti sappiamo col PD sannita che dopo la cocente sconfitta del 2016 ha purtroppo dovuto arginare i danni. Per usare la sua stessa terminologia, ha dovuto impegnarsi e prodigarsi per «rianimare» il cadavere politico che quella vicenda aveva prodotto”. Insomma Galdiero riporta indietro le lancette della storia e si concentra su quella disfatta che attribuisce totalmente a Del Vecchio “se è vero, come è vero, che le liste del centrosinistra sfiorarono la vittoria al primo turno con 17.983 voti contro i 13.097 del candidato sindaco”. Galdiero, probabilmente, è portavoce di un sentimento assai diffuso all’interno di quell’area di maggioranza e se ne fa latore. Accusa Raffaele di scarsa vena come capo dell’opposizione. “Dica quali siano stati, in questi 4 anni e mezzo, le azioni, gli atti o le battaglie politiche condotte in seno al Consiglio comunale. Spieghi, se ritiene, per quali ragioni ambedue i Consiglieri comunali eletti nella lista che recava il suono nome lo abbiano abbandonato. Poi, rappresenti anche come mai l’unico consigliere provinciale eletto nella lista che lui stesso aveva contribuito a formare, peraltro non volendo in alcun modo condividerla con la Direzione del partito, sia dato come candidato in un altro partito, in competizione con il PD, Italia Viva”, allude a Carofano. E giù per li rami, l’elenco è lungo. Del Vecchio affida a Facebook la sua risposta. “È partita la macchina del fango. Era già capitato a ridosso del congresso dello scorso anno e succede ora. Killer diversi, stessi mandanti. Il messaggio che vogliono mandare è chiaro: chiunque osi alzare la testa sappia a cosa va incontro. Ovviamente, io vado avanti! E la testa non l’abbasso!”

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