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Benevento| Un anno di Mastella

Benevento| Un anno di Mastella

24 Dicembre 2020 | by Enzo Colarusso
Benevento| Un anno di Mastella
Politica
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Le festività natalizie, naturale giro di boa nell’iter di avvicinamento agli appuntamenti elettorali di un 2021 che ci si augura migliore dell’anno che va a morire. Mastella, sempre Mastella, ostinatamente Mastella. L’inizio del 2020 lo ha marcato in modo indelebile. “Mi dimetto, disse, basta con gli arraffa arraffa e i succhiaruote”, e al Fatto Quotidiano sbottò in un impeto di irrefrenabile rottura di zebedei  nei confronti dei suoi consiglieri di maggioranza assetati di prebende e avidi di cadreghe. Dimissioni che poi ritirò, come era prevedibile, ma il passaggio seminò strascichi di veleni e conseguenze che hanno reso la sua missione ancora più complicata rispetto al rimedio che si era prefissato di mettere in pratica. In dieci mesi lo hanno abbandonato I  Moderati, una sequela di consiglieri come lui, viandanti in cerca di folgorazione, alcuni tentati da esigenze di autonomia prontamente richiamati all’ordine, vedi Saginario, altri che meditano rivalse ma poi finiscono per trangugiare amaro, vedi Quarantiello. Lui ha saputo mantenere la barra a dritta pescando tra i dissidenti democratici, tra cui il suo oppositore del 2016, e dirottandoli contro il PD spaccando il fronte, o almeno ci ha provato. Un uomo che fa politica da un cinquantennio, con risultati eccelsi e forse al di sopra delle sue reali capacità ma insuperabile nell’ inserirsi nelle pieghe delle contingenze e tenere in scacco la politica italiana per un quindicennio e più. Senza i Moro o i De Gasperi o i De Mita è costretto a confrontarsi con i prodotti locali, di una maggioranza che se dovesse rivincere e ce ne sono tutte le possibilità, eliminerà dalla scena. Infatti da Noi Campani ha escluso il 90% degli attuali suoi sodali aprendo le porte a personaggi provenienti da ambienti lontani da lui e questo ha sortito la reazione di molti, in ultimo Nanni Russo, un po seccato da certi soggetti di nuovo conio nei ranghi del partito lista. Ma lui tira dritto e seppure affaticato tiene banco. Contro di lui ci si arma ma il fronte opposto si guarda in cagnesco, nonoistante le sia pur valide anime di questa città. E’ però un fronte ampio, ostinato.  Lui lo sa e tira  per la giacca De Luca e “nciarma” sul piano nazionale.  L’ultima sua sfida? Certo che no…

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